Con ordine: in nessun caso avere un pod separato dal timone dara' un profilo di trascinamento migliore che averlo integrato. Quello e' banalmente ovvio nella misura in cui avrai comunque una pinnetta in piu' per reggere il pod - e il pod stesso che postuliamo non cambi, salvo necessitare un secondo meccanismo per farlo girare.
Parimenti dal punto di vista della vettorizzazione della spinta, avere la spinta lungo lo stesso vettore della corda della pala del timone migliora molto le cose dal punto di vista della manovrabilita'. Il perche' e' geometricamente abbastanza ovvio.
Sul fatto di dover 'spingere il pod a destra e sinistra' durante la marcia a vela... la gente non si accorge di quando ha il timone pieno d' acqua anziche' d'aria, questo e' un fattore molto indicativo di quanto poco cambi.
I buchi in meno nello scafo sono buchi in meno. A me i buchi in meno piacciono.
Chiglia e timone abbattibili per me semplicemente non fanno parte delle cose accettabili perche' una barca esca dal marina. Non mi fido. Sbaglio io, sicuramente. Ma non mi fido.
Quello che sarebbe 'bello capire' e' quanto piccolo e leggero si riesca a fare il pod. Il Podmaster di Mastervolt da phi 150 e 590 di lunghezza FT, fino a 10kW pero'. 10kW sono ... relativamente pochi per molte barche. Vero che probabilmente si puo' risparmiare qualcosa rispetto al motore tradizionale in termini di potenza... ma appunto 'qualcosa'. Facciamo il 10%? Facciamo anche 15%. Vuol dire che un 55CV lo rimpiazzi con ~ 47.5CV ~= 35kW... tra l' altro anche i cablaggi, pure a 48V, diventano di un certo interesse.