(29-11-2014 17:37)lfabio Ha scritto: Il motore non e' una resistenza semplice ma per un approccio qualitativo basta e cresce. Si parte dal presupposto che il motore eroghi a regime i 500W detti e dichiarati da Lofrans e si cominciano a fare due conti decenti li, visto che nemmeno quelli erano stati fatti. Altrimenti servono tutta una serie di presupposti e di dati che 1) non abbiamo 2) sarebbe pure difficile reperire. I conti, peraltro, tornano - non a caso.
Non ti ho criticato. Ho solo detto che la teoria non teneva conto dei limiti messi dal produttore.
Citazione:Nomi di leggi sbagliate, han cambiato il nome alla legge di Ohm?
No, ma a legge e stata usata in un contesto sbagliato, non da te.
Citazione:La conclusione poi rimane la medesima, guardacaso: han fatto una porcheria usando il MT come protezione per il motore. Che e' una porcheria anche funzionalmente utile, se vogliamo, ma porcheria resta.
E la raccomandazione, in tutti i modi, rimane la stessa, sempre guardacaso: o si cambia totalmente il tipo di controllo e non e' il caso, o tocca fare come dice Lofrans e affidarsi alla garanzia.
Buoni ampere a tutti, anche a chi vuole l' elettrotecnica in divenire...
Perché non affidarsi al R&D Lofrans e attenersi alle specifiche?
Il tuo approccio, che è anche il mio, è partito dalla logica che l'impianto funzionante deve essere protetto da cortocircuito e sovracarico in tutti i regimi di lavoro normali, e per tutto il tempo. Niente da obiettare. Tranne che non tiene conto del contesto nel quale lavora il motore, contesto che si puo solo dedurre tra le righe dei manuali, perché Lofrans non da tutti i dati.