(29-09-2015 11:45)ZK Ha scritto: gli arridatori lavorano a trazione, sono dei monoblocchi e non sono soggetti a fatica.
i cicli di lavoro sono importanti per le sartie e per i componenti che possono lavorare a flessione.
nelle sartie spiroidali i cicli di lavoro comportano un avvitamento minuscolo ma che e' presente. e' questo che genera le flessioni interessanti ai fini dei cicli (per capirsi un mattone non si affatica se ci sali tutti i giorni, un balcone si.. si ragiona di diversi milioni di cicli)
quello che conta per la fatica sono i cicli, se uno sta in porto ci sono piu cicli che se uno naviga in poppa.. se uno naviga sempre di bolina.. ba allora le sartie le deve cambiare prima!
Non sono un ingenere (per fortuna) e le mie conoscenze sono solamente pratiche, pertanto non insisto; io comunque sapevo che la rottura per fatica si manifesta su tutti i materiali metallici sottoposti a carichi che variano in modo ciclico, e si manifesta solitamente dall' esterno verso l'interno (per questo è così importante la finitura superficiale e la lucidatura degli acciai).
Inoltre se quello che sostieni sule sartie spiroidali è vero ***, allora le sartie in tondino non dovrebbero soffrire la fatica, mentre a me risulta il contrario. Ma non voglio polemizzare, quindi chiudo qui e torno a sostituire sartie e tenditori "scansafatiche"

*** è vero che esiste un avvitamento sui cavi, ma non finisce al terminale, e non è solo questo a generare le rotture, ma soprattutto l'alineamento del carico, se questo non è ben allineato si creano tensioni locali superficiali, dove il micro carico può eccedere quello di snervamento.