02-10-2015, 07:51
(01-10-2015, 18:34)Mrfool Ha scritto: Personalmente, chi ha letto i miei (pochi) messaggi sa che mi definisco ancora molto novellino, non potrei fare a meno del trasto, anche se ho avuto modo di sperimentare quasi esclusivamente solo quello in tuga.
Beh, non si vedono poco gli effetti: sull'Oceanis 37 scarrellare sopravvento permette tutt'altro passo con poco vento, e invece portarlo sottovento "rasserena" abbastanza la barca quando le arie si alzano, questo nonostante l'escursione del trasto sia evidentemente ridotta, rispetto al baglio massimo.
Insomma gli effetti si sentono parecchio, piuttosto risultano poco utili le posizioni intermedie (forse perché già gli estremi in effetti sono posizioni intermedie se raffrontate a un trasto serio), per cui di base non si fa altro che manovrare da un estremo all'altro, oppure, se si crede, con il carrello al centro.
Più che altro la posizione delle manovre, rispetto allo sprayhood, risulta scomodissima, per cui anche con lo sprayhood abbassato non si fa altro che far scorrere le cime nei passanti (o direttamente fuori) per poter lavorare in tranquillità.
Più utile della scotta randa, addirittura, come regolazione di bolina, visto che - dato il punto di attacco al boma, questa finisce per agire sul piano verticale (stile vang) piuttosto che sul piano orizzontale.
Comunque, come mi fece notare qualcuno qua sul forum, non bisogna confondere la lunghezza lineare del trasto tra tuga e pozzetto con l'angolo che invece lo stesso permette al boma.
E' vero che in tuga è più corto ma il movimento angolare potrebbe essere quasi uguale.
Ovviamente la minor escursione lineare preclude una precisione superiore.
Non so invece se l'applicazione del punto di forza a metà (o meno) del boma rispetto all'estremità possa generare qualche problema in più
Stefano
La barca perfetta è quella dove si beve in sei, si mangia in quattro e si dorme in due
La barca perfetta è quella dove si beve in sei, si mangia in quattro e si dorme in due
