15-10-2015, 11:10
(15-10-2015, 10:48)utente non attivo Ha scritto: Mi ripeto ancora una volta: ci sono migliaia di barche che da anni viaggiano con i controstampi scollati in alcuni punti, senza aver mai urtato col bulbo, e non ne è mai affondata una. È il brutto di controstampi incollati, ecco perché preferisco quelli belin, e a chi sostiene che i prigionieri non abbiano anche un'utile funzione di tenuta tra controstampo e scafo, chiedo umilmente di dimostrarmi il contrario. Senza prigionieri, lo scollamento in caso di urto sarebbe certamente maggiore, interessando zone più ampie.
Sempre in attesa di qualche foto, io eviterei di essere così tragico, perché alla fine pochi centimetri, ripeto, non sono una tragedia, c'è di peggio nei nostri mari
Frank,
anche la mia, che fra qualche giorno verrà "maneggiata" per ripristinare un piccolo scollamento dovuto ad un malaccorto posizionamento su puntelli, ha navigato per un po' senza mai affondare.
Perché la faccio riparare pur navigando tranquillamente come mi inpone il mio rugginoso fisico? Perché non sai mai, navigando, quali sorprese ti puoi aspettare pur adottando tutte le precauzioni, per esempio un improvviso fortunale.
Mi è già capitato per aria, con una previsione da tranquilla passeggiata domenicale, di ritrovarmi a prender schiaffi tra le trombe d'aria tra Ciampino e Fiumicino senza poter atterrare per venti che cambiavano direzione continuamente a 60 kts con raffiche a 90 con tanta turbolenza da non riuscire a leggere gli strumenti ed il carburante che diminuiva.
Il radar naturalmente era inutilizzabile con la turbolenza perché il dc9 era in dismissione e non ci perdevano tempo a sistemarlo se non durante le manutenzioni importanti e ... "tanto il tempo è previsto buono"!
Ecco, questo è il concetto che bisognerebbe tenere presente. Ovvio che se la barca la uso come casa al mare ...
