IanSolo
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RE: Vento vero ed apparente: che calcolo è più corretto?
Alla chiara esposizione di Albert aggiungo qualche ulteriore considerazione con particolare attenzione all'angolo al vento che rileviamo nelle diverse condizioni.
- Se abbiamo abbrivio in assenza di corrente la velocita' riferita al fondo e la velocita' sull'acqua coincidono ma anche la rotta sul fondo e quella sull'acqua sono coincidenti, il risultato e' che l'angolo al vento apparente che misuriamo (e' l'unico che possiamo rilevare) e' vero e quindi il calcolo ci dara' l'esatto valore del vento reale come se fossimo fermi a terra.
- Se non abbiamo abbrivio in presenza di corrente avremo una velocita' sul fondo ma nessuna velocita' sull'acqua, il risultato e' che l'angolo al vento apparente non sara' quello vero (e' alterato dallo spostamento dell'imbarcazione) e quindi il calcolo ci dara' risultati diversi se riferito al fondo o all'acqua ma entrambi non saranno il valore reale (non coincidente con la misura a terra da parte di un osservatore fermo) perche' l'algoritmo di calcolo usa la velocita' supponendo che il suo vettore sia orientato secondo la prua della barca e cio' non e' necessariamente vero (esempio e' il caso in cui la corrente sposti l'imbarcazione trasversalmente).
- Se abbiamo abbrivio in presenza di corrente avremo due diverse velocita' sul fondo e sull'acqua ma ricadiamo comunque nella precedente considerazione che ci porta a non avere nuovamente valori reali (non coincidenti con la misura a terra da parte di un osservatore fermo).
Ovviamente tutto cio' e' ovviabile utilizzando un algoritmo di calcolo piu' complesso che tenga conto sia della rotta sul fondo sia della prua per correggere l'angolo al vento apparente prima di utilizzarlo per il calcolo del reale ma la domanda e' se tale valore reale ci possa essere veramente utile, io credo che sia legittima (anzi corretta) l'affermazione di Albert quando dice "Ma, al contrario, nella navigazione a vela, di quale sia la direzione e l'intensità del vento percepiti da un osservatore a terra, non ce ne può fregare di meno" perche' il vento "reale" che a noi interessa per regolare le vele e' quello "realmente percepito" (scusate l'impropria definizione) ovvero quello la cui forza agisce effettivamente sul nostro mezzo (che non e' fermo) e questo e' calcolabile solo utilizzando la velocita' sull'acqua.
Sono considerazioni buttate giu' in fretta che potrebbero contenere qualche improprieta' ma mi sembrano ragionevolmente sensate.
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 19-10-2015 08:21 da IanSolo.)
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18-10-2015 22:22 |
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