Straulino
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Registrato: Sep 2008
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Impianto elettrico 220 V
Felipe, posso darti la mia opinione personale. Non amo molto le soluzioni ibride, ed in questo caso significa adottare una delle due soluzioni possibili. O tutto isolato, il che significa motorino ed alternatore isolato con collegamento bifilare, più tutti gli accorgimenti sulle altre appareccchiature (mi riferisco ad esempio ad apparecchiature radio che hanno bisogno di piani di massa e spesso hanno il negativo equipotenziale con la carcassa) e controlli continui sull'isolamento, o adozione di un bounding con tutto in equipotenziale.(negativi, ground , masse metalliche, e zinchi).Ritengo che per una barca piccola con apparecchiature semplici il primo caso sia attuabile con relativa facilità. Con l'aumentare della complessità dell'impianto diventa difficilmente realizzabile e manutenibile.
Comunque tutti gli impianti di bordo che ho contribuito a realizzare adottavano la soluzione del bounding, quindi probabilmente è una mia deformazione professionale. Comunque, su questo argomento molti dichiarano di possedere verità assolute (anche su questo forum); io sostengo che le scelte vanno viste caso per caso, conscendo limiti e vantaggi di ogni soluzione e principalmente adottare quelle che si è in grado di governare.
Puoi anche decidere di lasciare il bus negativo CC isolato dal bus delle masse, ma ritengo ad esempio importante che le masse metalliche siano in equipotenziale. L'albero va a massa così come le strutture metalliche secondarie (lande, stralli, musone di prua), bulbo, motore e casse metalliche interne(serbatoi), ovviamente opportunamente protette da zinchi. In caso di fulmini anche se è l'albero portatore della scarica primaria, masse isolate possono dare luogo a fenomeni di scariche secondarie ed archi voltaici.
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 21-10-2008 07:33 da Straulino.)
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21-10-2008 06:59 |
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