Se ho ben capito hai il cono dell’elica da 30 mm ed il cono dell’asse da 25.
Non è la migliore delle situazioni, ma la cosa è risolvibile.
Dal primo schizzo allegato si può capire che l’accoppiamento dei due coni di misure diverse presenta i seguenti problemi:
il mozzo sale sull’asse verso il motore;
la cava della chiavetta dell’asse non corrisponde più alla cava sul mozzo dell’elica;
il bullone di fermo non interessa più la battuta del mozzo, che non rimane bloccato e scorre.
Risolverla con uno spessore può andare bene, ma lo spessore non deve essere di Nylon, Teflon o altre materie plastiche, bensì di metallo, bronzo o inox non importa.
In più deve essere un cono perfettamente tornito e le due facce combaciare: l’esterna con il cono del mozzo, l’interna con quello dell’asse; la cava della chiavetta ricavata nel cono deve combaciare con le altre due altre (nell’ipotesi che siano uguali, se no vanno riprese anche quelle).
Va previsto uno scarico nel bullone di fermo, se non arriva al collo del mozzo e non riesce a stringere; se sono pochi decimi di millimetro può andare anche uno spessore.
Il tutto eseguito in un’officina è abbastanza costoso e ridurrà molto l’economia dell’acquisto.
A titolo d’esempio: fresare ex novo su un asse una cava e ricavare la relativa chiavetta, costa circa 50 €.
Volendo arronzare una soluzione che non è il massimo, ma più o meno potrebbe funzionare, puoi:
misurare il diametro maggiore del cono dell’elica;
misurare il diametro maggiore dell’asse;
calcolare la differenza tra i due diametri, la cui misura diviso due ti darà lo spessore della guarnizione di raccordo;
ricavare con un cartoncino la sagoma precisa dello sviluppo del tronco di cono dell’asse (come si fa nelle scuole elementari e/o negli asili), avvolgerlo sull’asse ed inserire l’elica, verificando che sia preciso;
ritagliare da un lamierino di acciaio inox, dello spessore prima calcolato, una sagoma uguale a quella ricavata col cartoncino;
da un lato di questa sagoma ritaglia una fettina della misura della chiavetta;
inserisci questa sagoma nel cono del mozzo ed assembla il tutto.
Se il dado non arriva a mordere il collo posteriore del mozzo metti, come spessore, una ghiera sottile (non una rondella standard perché ha l’ala troppo larga).
Se fai con cura può andare bene.
Ti allego uno schizzo per lo spessore ed uno per come ricavare lo sviluppo del tronco di cono.
Buona fortuna.
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