Premetto che non ho mai visto nessuno appennellare.
Tanto meno afforcare che è una manovra riportata su molti testi patente a scopo di narrazione storica, non capisco perchè si ostinino a raccontarla.
Appennellare vuol dire trafficare con grilli, spezzoni di catena, peso da maneggiare nei due versi e tanto spazio attorno per girare.
Un tempo, tantissimo tempo fa, si insegnava che nella manovra dell'appennellare si impiegassero due ancore diverse, la prima di forma e la seconda di peso.
Oggi le ancore hanno cambiato filosofia, le più usate sono un misto delle due caratteristiche, come la mia Kobra che uso da un paio d'anni con soddisfazione.
Un tempo si usava anche il salmone ma, come dimostrato, vale più qualche metro di catena in più rispetto ad un peso anche considerevole filato lungo la linea.
Quanto sopra per affermare che sia sufficiente affidarsi ad una sola ancora di buon progetto e ben dimensionata, assistita da adeguata catena. Manovra più semplice ed intuitiva alla portata di tutti.
A volte per un buon ancoraggio l'intuizione non basta, ringrazio ancora Rob per il grafico che ha prodotto per la gestione della linea di ancoraggio in relazione al fondale.
Lo tengo a bordo a portata di mano e lo trovo illuminante.
Inutile invadere una baia con ancore appennellate e con 100 metri di catena in 10 metri d'acqua, sopra 8 volte diventa inutile. Se il fondo è buono/decente, l'ancora non è una schifezza, la catena è affidabile e di lunghezza corretta, la barca non si muoverà.
A meno di non subire un uragano ma allora dovremo chiederci, se dovesse tenere l'ancora, cosa cederà a bordo perchè un qualche punto debole lo avremo senz'altro.
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