Servirebbe un disegnino.
La randa e' un triangolo rettangolo con forte disuguaglianza dei due cateti. Se io immagino che albero e boma siano dritti e rigidi a PI/2 e che la randa sia un triangolo (per comodita' di modello) e alzo la varea del boma, per andare ad aprire la balumina in alto il lasco che ho creato alzando la varea dovra' far spostare tutto il tessuto di tutta la vela verso l' alto.
Ma i cateti non sono per nulla della stessa dimensione come detto - e la vela non e' una membrana di gomma ma un accidente che pesa tanti kg, ha una propria forma e cinque stecche. Quando il tessuto cerca di 'fare sacco' perche' non e' piu teso (ho alzato la varea) non riuscira' (credo?) a farlo completamente: tendera' a stare massimamente lungo la bisettrice dell' angolo tra l' albero e il boma, anzi, fors' anche qualcosa di peggio perche' appunto ci sono le stecche di mezzo. Ergo alzando la varea non mi va a finire tutto il tessuto in eccesso ad aprirmi la balumina in alto come 'vorrei'.
Se invece riuscissi - come negli armi frazionati - a portare indietro l' albero in alto tirando paterazzo, ecco che il fatto di avere l' albero curvo fara' si che il tessuto in eccesso sia 'dove lo voglio'.
Quanto rilevante sia questa differenza geometrica nella pratica e' cosa alla quale non avevo pensato, sinceramente, e che mi e' stata rilevata da terzo ma che, pensata come sopra, ha senso.
Se poi mi dite di non preoccuparmi, non mi preoccupo, come non mi preoccupavo prima...