(25-02-2016 13:50)bullo Ha scritto: Il vang di bolina su barche di una certa dimensione non serve a nulla, sulle derive si.
Mollando la drizza non si appiattisce la randa. Per appiattire bisogna imbananare l'albero.
Mollando il tesa base si ingrassa la parte bassa della randa.
Il cunnigan si usa per non andar fuori misura della P di stazza, si può mettere in forza con la drizza.
Il paterazzo funziona per aprire la balumina su un frazionato es: un IV° di una volta.
Stando al timone con brezza tesa quando sento che non c'è la faccio a tenere la barca, troppo orziera, chiamo il randista che mi scarelli sottovento finchè non passa la raffica.
La vela è un'opppppinione.-
In genere concordo quasi sempre con i tuoi ottimi consigli, tuttavia, quanto al cunningam, mi permetterei di insistere sul fatto che è la migliore manovra per portare il grasso avanti. Naturalmente anche cazzando la drizza otterremo lo stesso effetto; tuttavia, se consideriamo che la maggiore quantità di grasso si trova dove c'è maggiore quantità di tela, cioè in basso, il "braccio" su cui applicare la forza per tirare la nostra drizza risulterà molto più lungo che non sul punto di attacco del cunningam.
Sull'Elan 40 dove in atto regato non c'è cunningam e per cazzare la drizza si deve sventare per forza la randa...sennò non ce la facciamo.
bv