(08-07-2016 10:17)nedo Ha scritto: (08-07-2016 09:45)zankipal Ha scritto: Su barche piccole è meglio non esagerare con la tensione delle diagonali e lasciare che il centro dell'albero cada sottovento in modo da avere più potenza, meglio una buona regolazione per venti leggeri che per venti forti, anche perchè quando c'è vento sostenuto, c'è anche onda e una piccola barca la subisce di più che una grande, quindi meglio una randa potente e al limite si lavora con la scotta.
L'importante è la centratura, guarda quando sei in porto l'assetto della barca che stia bella dritta
le tebelle sulle tensioni mi fanno sorridere, ogni vela ha bisogno della sua regolazione, in base alla forma che può variare con gli anni, parlare poi di giri di tornichetto partendo da una regolazione di base... quale sarebbe sta regolazione di base?
Sta roba ( in rosso ) ho avuto modo di appurarla su almeno due barche usate in regate ORC sulle quali sono stato a bordo, le risposte alle mie domande curiose sono state le stesse anche se onestamente non le ho prese seriamente in considerazione, in giro ci sono tanti pseudo maghi del rigg e la barca non era la mia per cui mi sono tenuto i dubbi e amen ....cortesemente potresti approfondire meglio questo aspetto ?
Grazie 
Intanto è bene precisare che in questo caso specifico stiamo parlando di una barca con un solo ordine di crocette e che quindi le diagonali (chiaramente basse) terminano poco sopra la metà dell'albero
se cazzi le alte e tieni le diagonali un po lasche, la parte centrale cardà leggermente sottovento rispetto alla testa e la randa rimane più potente, stesso concetto che vale per il genova quando lasci lo strallo con un pochino di catenaria
però ripeto, stiamo parlando di piccole barche dove le vele devono essere sempre un pò potenti per avere la spinta necessaria a superare l'onda