(13-10-2016 00:30)Fede55 Ha scritto: (12-10-2016 23:24)falanghina Ha scritto: Immagina di dover prendere una mano: devi mollare la drizza, incocciare il corno, di nuovo cazzare la drizza.
Facendo tutto stando all'albero non è comodo?
Ora, se si elimina il problema del corno, tutto rinviato nel pozzetto è perfetto.
Altrimenti, è da vedere se la soluzione "ibrida" sia così vantaggiosa.
Poi, riportare "ab origine" è sempre una gran figata.
Questo è proprio il caso che mi piacerebbe studiare al corso, quando si parla di criteri per l'assetto di navigazione in solitaria.
Visto che arriveranno persone che in solitaria gestiscono lo spi, sono proprio curioso di vedere cosa ci racconteranno.
Beh, le soluzioni "ibride" di solito hanno il pregio di assommare gli svantaggi e neutralizzare i vantaggi e questo che hai descritto ne è l'esempio perfetto. Non per niente sto seguendo con molta attenzione quelle soluzioni che prevedono la presa di terzaroli "automatica" e rinviata in pozzetto. Altrimenti è solo un generoso autogol. A parte questo, con il mio equipaggio non perfettamente "addestrato" credo che sarebbe piacevole poter lavorare dal pozzetto. Per ora, solo perchè ho tolto il caricabasso del tangone e mi son trovato uno stopper libero, ho portato la drizza della randa in pozzetto.
Vantaggi: lavoro in una posizione più stabile e riesco a vedere meglio quando le stecche s'incocciano con il lazyjack. Svantaggi: issare è diventato una faticaccia da manovella. Ed essendo le altre "migliorie" ancora in divenire, sono esattamente nella disgraziata situazione paventata. Non avendo ancora tolto nulla del vecchio circuito, questo è pienamente ripristinabile nel giro di 10 secondi: basta mollare un po' la drizza e dare di volta sul winch dedicato sull'albero e sono a posto. Presumo che a monte di questi discorsi, ci debba essere un pilota automatico efficiente...
Io ho tutto rinviato in pozzetto. Ultimamente ho riportato anche amantiglio e vang.
Devo dire però che se il mare lo permette l'issata della randa preferisco farla dall'albero. Più rapida e meno faticosa.
Faccio un collo con la drizza sul winch e la riporto verso l'albero. A questo punto tiro la drizza dal punto di uscita dall'albero aiutandomi con il mio peso e recupero dal winch.
Difetto, non vedo se le stecche si incastrano sul lazy, ma se la prua è bene al vento e l'issata è veloce il rischio è minore.
Per quanto riguarda le mani, ho il circuito automatico con i paranchi nel boma e borose uniche che ca//ano sia la bugna che la mura. Comodo ma non scorrevolissimo, bisogna andare di winch.
Inoltre a fine operazione è meglio andare a vedere vicino alla trozza se l'anello della nuova mura schiacciato dalla borosa contro il boma non stia pizzicando qualche parte di randa.