Usura Vele

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Non è sbagliato, in effetti la banda UV crea spesso un effetto "scalino" in una zona della vela già di per sé delicata. Ciò è particolarmente evidente quando c'è una grande disparità di spessore tra la base (penso a vele in laminato o membrana) e il materiale con cui la banda è realizzata.
Diciamo che si tratta di un accessorio brutto ma necessario: gli ultravioletti sono e restano il nemico numero uno di qualsiasi vela (il numero due è l'utilizzatore stesso...). Per quanto i produttori di tessuti e laminati si ingegnino con trattamenti protettivi, i materiali a base poliestere, cioè la grande maggioranza, hanno una tolleranza all'esposizione per forza di cose alquanto limitata.
Molto meglio resistono gli acrilici, e infatti è con queste fibre che vengono prodotti i classici tessuti da coperture (Sunbrella e simili) che spesso si usano anche come banda UV: di contro però hanno il peso e la consistenza, che accentuano appunto l'effetto "cerniera" di cui si è parlato.
Un'alternativa più leggera e sottile è l'uso di poliestere spalmato con resina acrilica (WeatherMax e simili), ad oggi sufficientemente perfezionato da offrire una durata paragonabile al tessuto acrilico.
La calza è una soluzione teoricamente funzionale, ma presenta due svantaggi: è spesso complicata da installare, al punto che alcuni per risparmiarsi la fatica preferiscono lasciar perdere ("tanto sto fermo solo un paio di giorni"), ed è vulnerabile ad altri agenti come una potente sventolata che regolarmente distrugge (e dico distrugge, non rovina...) quelle mal concepite o mal installate.
C'è sul mercato da qualche tempo una soluzione di banda UV pitturata, in colore ma anche trasparente, che funziona molto bene e presenta vantaggi estetici e tecnici (niente effetto cerniera). Occorre però stare attenti a cosa ci viene proposto e da chi: ne ho viste di realizzate con pittura da edilizia che nel giro di un paio di mesi è venuta giù a scaglie con l'effetto che immaginate. I prodotti specifici sono costosi, e prevedono un ciclo di applicazione complesso e delicato, quindi in genere vengono proposti a prezzi elevati, il che li rende antieconomici su vele medio/piccole. Diverso il discorso se si comincia a salire di dimensioni (e peso) della vela, in quanto il gap di costo della manodopera tra montare una banda UV classica e verniciare si riduce sensibilmente.
Infine, nessuna protezione UV è eterna: si tratta per definizione di materiali "sacrificali", che si prendono cioè l'abuso degli ultravioletti al posto di quello che sta sotto e che devono proteggere. Quindi, se la vela deve durare più della sua protezione, un cambio "in corsa" è da mettere in conto.

(02-12-2016 08:50)nedo Ha scritto:  

(02-12-2016 08:33)kermit Ha scritto:  La banda anti UV è quella cosa che di fatto rovina la forma della vela, sulla giunzione banda e vela si crea una brutta piega come se fosse una cerniera e mi da l'idea che il materiale della banda anti uv abbia anche un ritiro differenziato rispetto al resto della vela.
Se potessi io non ce la metterei e forse si dovrebbero fare dei tessuti o dei laminati che siano resistenti ai raggi UV

Sono d'accordo, infatti ho preferito farmi fare un buon coprifiocco in luogo della banda, oltre che dare una protezione totale, nel caso si disponga di più vele con una spesa le proteggi tutte ...