22-12-2016, 00:31
Secondo me tu non l'hai mai provato. Tanto meno da solo.
E' chiaro che si deve aprire la mura, dopo aver sventato il genn con la randa, al gran lasco. Ma neanche tanto (gran): così se prende un po di vento sta bello teso e si infila nella calza che scende senza attorcigliamenti, comodo e già pronto per la prossima issata.
La calza chiusa con dentro il gennaker arriva ad inglobare solo fino alla bugna, cioè è lunga come la balumina. Rimane fuori un triangolo di tela tra base e ralinga fino alla mura. Quindi puoi stare arretrato nell'operazione di chiusura.
Una volta chiusa non ci sono più problemi di "svolazzamento". Tornato in pozzetto si apre la drizza e si accompagna la calza che si abbiscia sulla coperta. Personalmente do volta ad un winch alla drizza e, tenendola in mano, aiuto la calza ad abbisciarsi direttamente dentro al sacco.
La pastecca che dici penso sia per evitare di dover far passare a mano il circuito delle scottine a pruavia dello stallo ma effettivamente una bella complicazione.
za
E' chiaro che si deve aprire la mura, dopo aver sventato il genn con la randa, al gran lasco. Ma neanche tanto (gran): così se prende un po di vento sta bello teso e si infila nella calza che scende senza attorcigliamenti, comodo e già pronto per la prossima issata.
La calza chiusa con dentro il gennaker arriva ad inglobare solo fino alla bugna, cioè è lunga come la balumina. Rimane fuori un triangolo di tela tra base e ralinga fino alla mura. Quindi puoi stare arretrato nell'operazione di chiusura.
Una volta chiusa non ci sono più problemi di "svolazzamento". Tornato in pozzetto si apre la drizza e si accompagna la calza che si abbiscia sulla coperta. Personalmente do volta ad un winch alla drizza e, tenendola in mano, aiuto la calza ad abbisciarsi direttamente dentro al sacco.
La pastecca che dici penso sia per evitare di dover far passare a mano il circuito delle scottine a pruavia dello stallo ma effettivamente una bella complicazione.
za
