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Vecio AdV
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RE: dubbi elettrcità su barche in carbonio
Continuo questo ed per segnalare altre poco note forme di corrosione, alcune causa della perdita delle derive, dei timoni e degli anelli della bugne presenti sulle vele in carbonio: pitting e interstiziale.
Premesso che l'acciaio inossidabile è composto da una parte passiva ed una attiva, che si crea quando crea lo strato di ossidazione (ossido di cromo) a contatto con l'ossigeno. Ed è proprio questo ossido a proteggere l'acciaio dalle corrosioni.
Lo strato di ossido ha un potenziale di circa 100mv mentre l'acciaio inox 316 sta intorno ai 500mv, per cui appare evidente come possa instaurarsi tra i 2 strati una corrosione galvanica se si dovessero verificare le relative condizioni, ossia se entrambe le parti si dovessero trovare in una soluzione che faccia da elettrolite.
Nel pitting, quando si verifica una scalfitura dell'ossido superficiale. In tal caso, se non c'è sufficiente ossigenazione, l'acciaio non riesce a creare di nuovo lo strato protettivo di ossido, motivo per cui i 2 materiali, essendo a potenziale diverso di oltre i 200mv necessari ad avviare la corrosione galvanica, nonchè immersi in acqua di mare (ma basterebbero anche semplici spruzzi d'acqua che ristagnano, come avviene e nelle vele), innescano la pila galvanica.
Nella corrosione interstiziale, invece, in modo simile si genera una corrosione per una differente ossigenazione; ad esempio, se prendiamo un asse del timone (in l'anello della bugna), nel punto a contatto con la boccola (o delle fettucce nel caso della vela) si verifica una mancanza di ossigeno che genera questa differenza di ossigenazione che a sua volta innesca la corrosione.
Molti fanno la colpa al carbonio, ma io credo ne il carbonio sia un condottore ma non un metallo (che quindi diventa catodo).
Che ne pensate?
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01-03-2017 20:56 |
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