(20-06-2017 22:07)Frappettini Ha scritto: Allora, zuzzzerelloni miei, vediamo di aggiungere qualche particolare sullo " status quo" : stiamo parlando di una barca agèe dalla prua slanciata e molto stellata sulla quale, nel tempo è stato montato un rollafiocco, (quindi il genoa grava sulla prua) salpancora, ancora da 10 chili, una trentina di metri di catena da 8mm. Quindi chiaramente sono state aggiunte qualche decine di chili a prua. Il precedente armatore aveva messo nel gavone di poppa un' ancora e due cinture da sub con un totale di 15 chili di piombi. Io ho sbarcato tutto e mi sono imbarcato io. Quando sono in pozzetto, l' acqua defluisce a poppa ; quando non ci sono, l' acqua ristagna.
Ecco, vedi!
Se mi inviti e sto in pozzetto con te, possiamo uscire dall'ormeggio con la barca in impennata! :-)
Scherzi a parte, ricordo che inizio anni '80,avevo la mitica Alfetta.
Abitando in collina, dove d'inverno le nevicate erano abbondanti, per poter girare con l'auto (leggasi ... per poter valicare il passo montano per andar a fi*a il sabato sera in discoteca), avevo recuperato un lamierone da 4 cm di spessore (corazza di un blindato), che abevo poi fatto tagliare a sagoma del baule dell'alfetta.
Con quello dentro e 4 gomme chiodate, andavo dappertutto!
Va beh, no!
Quando prevedevo vero cattivo tempo, caricavo in baule anche 2 sacchi do zucchero da mezzo quintale l'uno! :-)
Non so perché l'ho raccontato.
Magari ci trovi lo spunto per riequilibrare la barca. :=D
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Nulla possiamo davanti al nascere o al morire. L'unica cosa che possiamo (e che dobbiamo), è assaporare l'intervallo!