Allego alcune schermate del telefono sul quale ho programmato le uscite per quasi un mese (finale ligure - port cros e ritorno). E' la mattina del 29 giugno. Partito all'alba da Sanremo e diretto a Finale ma pronto a rientrare in qualunque porto o ridosso qualora le condizioni fossero peggiorate.
Queste le ho raccolte a posteriori per esattezza.
Comunque al di là delle previsioni posso descrivere a sensazione la dinamica della situazione al momento della rottura. Il vento non era più di 25-30nd, anche se vado a stima perchè non ho un anemometro. La cosa impressionante erano le onde che MEDIAMENTE intorno ai 2m tendevano a frangere su fondali prossimi ai 20m con una frequenza di circa 5-6secondi. Le più alte non saprei, è noto che è difficile dare un giudizio oggettivo...
Tornando al timone sono dunque propenso a realizzarlo in compensato marino 4cm nelle parti più spesse, trattenuto da una cassa in alluminio solidale con gli agugliotti. tutto ancora da disegnare ma questa al momento mi sembra la strada più coerente.
Dal momento che ho carta libera, mi viene voglia di farlo in modo da poter variare la superficie immersa per il seguente motivo:
essendo lo scafo dislocante, l'onda va sempre pìu veloce di lui quando arriva in poppa. Vuol dire pressione sulla pala e accidentalmente straorzate, e ancora più pressione quando si cerca di invertire la straorza forzando la poggiata (navigavo con solo fiocco).
Se avessi potuto sollevarlo di 20-40cm.... avrei evitato di sollecitarlo mantenendo un governo sufficiente? dico un eresia?
P.S.
Se vi fa piacere ho realizzato un filmato sulla prima avventura intrapresa un anno fa su Polvere, la mia prima barca. In solitaria e senza mai essere entrato in un porto.
https://www.youtube.com/watch?v=fR7TObFboNE&t=35s