(18-08-2017 10:34)ricominciodaqui Ha scritto: (18-08-2017 10:23)bullo Ha scritto: Luciano ma una secnda drizza per i fiocchi, una per spi, ammantiglio tangone, non li ha?
Sarebbe ora se li metesse.-
seconda drizza per i fiocchi?... amantiglio per il tangone?..
Credo che Bullo intenda una drizza in testa per il drifter e simili, o per il pallone leggerissimo da mandare a riva con arie da puzzetta: qualche armo frazionato ce l'ha.
L'amantiglio per il tangone, che alcuni chiamano carica alto, c'è e si vede sulla foto, a meno che non sia "l'altro" carica alto.
Sulle manovre correnti a sostegno del tangone, c'è un po' di miscellanea: si può chiamare amantiglio del tangone o carica alto la manovra corrente che sostiene il tangone in varea e che opposta al carica basso ne determina l'altezza, così che il peso del tangone non sia sostenuto dal braccio e anche perché non se ne vada in giro.
Anche carica alto si chiama la manovra che alza la testa del tangone sulla rotaia all'albero (spesso sostituita da un cursore a molla).
Più frequentemente per amantiglio si intende quello che sostiene il boma, ma amantiglio è un termine generico che indica pressappoco qualunque manovra serva ad alzare un palo.
Ho scritto questo non per sfoggio di erudizione marinara, sono cose che chiunque vada in barca da più di due giorni sa, ma perché per intendersi sui termini @ricominciodaqui@ ha dovuto postare una foto con descrizione.
E qui dico la mia a proposito del triller "the lost mainsail halyar" (La drizza perduta ... però che titolo: meriterebbe un romanzo d'avventura :19
.
Anche abbattendo in chiglia, con i problemini di spazio e di paranchi che presenta, la drizza difficilmente la recupera perché non ha dalla sua parte l'aiuto della gravità; potrebbe tentare di infilare nell'albero sdraiato una sonda da elettricista che però potrebbe arrotolarsi perché non è guidata dal tubo passafili.
In ogni modo, senza ausili esterni, fino a riva non ci va, perché arriva al massimo all'attacco dello strallo; salendo alla Tarzan sull'ultima parte dell'albero, ammettendo pure il fisico prestante, quando è su o si tiene solo con le gambe e lavora con le mani per almeno un quarto d'ora, o viene giù e pendola appeso al bansigo.
Quindi potrebbe tentare di portarsi su una tavoletta, con un incavo a metà per tenerla il più possibile ferma sull’albero, armata con una patta d'oca e un moschettone serissimo (Kong o Wichard) da agganciare all'attacco di una sartia alta, o in qualche modo alla testa dell'albero, sulla quale salire in piedi per tentare il recupero. A quel punto catena da bicicletta, peso da pesca e simili tutto va bene, basta che ci passi dalla fessura dell'albero. Il resto è una passeggiata.
Per la sicurezza, visto che l'unica drizza gli serve per salire, si può attrezzare armando una patta d'oca di cavo robusto e della misura giusta, al centro ci lega un moschettone che ferma al bansigo o alla cintura di sicurezza, ai lati ci mette altri due moschettoni che, appena sopra le crocette aggancia alle sartie, uno per parte. Se lo fa un po’ regolabile con un paio di passate come fosse un paranchino, come le sartie si stringono lo regola, così almeno se viene giù si ferma in qualche modo, prima di schiantarsi.
Ho fatto un disegnino della tavoletta e della sicurezza.
La tavoletta la usavo per andare a riva con i "risalitori" della Kong ed è davvero comodo potersi sostenere con i piedi (per inciso ho venduto il tutto a un ADV ma non ricordo a chi, quando ho deciso di appendere il sestante al chiodo), la patta d'oca di sicurezza l'ho usata un paio di volte in una situazioni analoghe, dove c'era una sola drizza a disposizione.
Certo che il cestello sarebbe il massimo.