29-09-2017, 20:35
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Mi sembra improbabile che il significato possa cambiare in base al tipo di batteria.
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Non cambia il significato, cambia la logica con cui e' trasferita l'informazione, le vecchie batterie Ni/Cd soffrivano di un forte "effetto memoria" e dovevano periodicamente venire scaricate totalmente per ripristinare (o quasi) la loro capacita' originale, le batterie al Litio soffrono gravemente per un eccesso di scarica tanto che gli algoritmi di controllo implementati negli apparecchi che le usano impediscono (dichiarandole scariche) di superare una scarica oltre il 70% della loro effettiva capacita' e tanto piu' vengono mantenute prossime alla loro piena carica tanto meglio e', inoltre non soffrono praticamente di "effetto memoria", questo determina un diverso approccio e una possibile diversa interpretazione dei termini.
Per una batteria al piombo ci sono poche ambiguita', e' una tecnologia che tranne alcuni recenti artifici tecnici (poco rilevanti per cio' di cui stiamo parlando) e' nota da molto tempo, matura e con definizioni ben consolidate: se si cerca fra le documentazioni tecniche CEI (il "Comitato Elettrotecnico Italiano", non l'altra CEI, lo dico perche' in altra discussione ci furono perplessita' con l'acronimo) si trovano ben esplicitate le caratteristiche e le tecniche di valutazione, per questo ho pochi dubbi in proposito.
Mi sembra improbabile che il significato possa cambiare in base al tipo di batteria.
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Non cambia il significato, cambia la logica con cui e' trasferita l'informazione, le vecchie batterie Ni/Cd soffrivano di un forte "effetto memoria" e dovevano periodicamente venire scaricate totalmente per ripristinare (o quasi) la loro capacita' originale, le batterie al Litio soffrono gravemente per un eccesso di scarica tanto che gli algoritmi di controllo implementati negli apparecchi che le usano impediscono (dichiarandole scariche) di superare una scarica oltre il 70% della loro effettiva capacita' e tanto piu' vengono mantenute prossime alla loro piena carica tanto meglio e', inoltre non soffrono praticamente di "effetto memoria", questo determina un diverso approccio e una possibile diversa interpretazione dei termini.
Per una batteria al piombo ci sono poche ambiguita', e' una tecnologia che tranne alcuni recenti artifici tecnici (poco rilevanti per cio' di cui stiamo parlando) e' nota da molto tempo, matura e con definizioni ben consolidate: se si cerca fra le documentazioni tecniche CEI (il "Comitato Elettrotecnico Italiano", non l'altra CEI, lo dico perche' in altra discussione ci furono perplessita' con l'acronimo) si trovano ben esplicitate le caratteristiche e le tecniche di valutazione, per questo ho pochi dubbi in proposito.
