(18-11-2018 23:02)marcofailla Ha scritto: parli di grandi pannelli, ma io avrei capito che é un laminato, per taglio triradiale, in carbonio, ricoperto da un leggero taftá di tessuto non tessuto di colore nero, cosa sia esattamente non é dato sapere, serve contro i raggi uv, gli sfregamenti, forse dona una protezione anche contro le pieghette. Sembra un bel materiale sportivo ma resistente, certo costerà più di tanti altri laminati con anime meno nobili ma adeguati all'attività amatoriale IMHO
Come ho già detto è un laminato classico con i due strati di mylar sopra i fili di carbonio. Sopra il mylar vengono laminati due strati di tessuto non tessuto o "woven non woven" come dicono gli inglesi, si tratta di fibre in poliestere compattate a casaccio cioè senza trama ed ordito che formano uno strato protettivo anti abrasione.
La cosa aggiuntiva che non è stata detta è che questo "tessuto non tessuto" è molto resinato e respinge l'acqua quindi rende la vela ulteriormente durevole.
Mi sono già espresso tra laminazione con fili di sforzo orientati e taglio e cucitura dei pezzi acquistando il tessuto dalla Dimension Polyant, in questo secondo caso mi pare come tornare indietro nel tempo e scegliere una vela triradiale piuttosto che una membrana.
Se fosse meglio fare i pezzi e cucirli (come qualcuno ha detto sopra....) mi chiedo come mai tutte le barche da regata, importanti e non, fanno vele laminate con fili di sforzo orientati.
Ultimo dettaglio nel caso della laminazione si può optare per il tipo di fibra esotica da mettere all'interno, nel caso del tessuto Polyant mi pare di capire che ti prendi quello che producono, ad esempio io non ho voluto carbonio ma ho scelto technora perchè se le vele le usi molto, forse dico forse, ti durano di più, il carbonio è molto sensibile alle pieghe e dopo qualche tempo i fili laminati si spezzettano nel sandwich
Questa la mia randa
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