Ovviamente bisogna distinguere in che condizioni si sia quando il motore dovesse lasciarci.
Nel mio intervento precedente (#76) ho descritto le tre volte in cui il motore mi ha lasciato: in due casi non c'erano le condizioni per rientrare a vela (assoluta mancanza di vento) nell'altro con calma e gesso sono rientrato a vela fin dentro la darsena, dall'Istria, dove mi aspettavano i marinai col gommone per aiutarmi all'ormeggio.
Io normalmente rientro a Lignano, se c'è vento, sempre a vela ed ammaino solo quando sono nel largo e ridossato "Porto Lignano" in cui accendo il motore dopo aver avvolto il genoa per mettermi al vento e calare la randa e quindi dopo aver riordinato e ricollocati i parabordi entrare nella darsena, fregandomene della Guardia Costiera che ogni tanto rompe pretendendo che si entri solo a motore.
Mi è capitato di rientrare anche con una forte libecciata con onde mostruose e vento ancora sostenuto (35 knt) e allora ho srotolato tutto il genoa oltre a mettere il motore al massimo per surfare sui frangenti fin dentro il canale ridossato perché conoscevo il posto, la marea era alta, anche perché il libeccio sfavorisce il deflusso dalla laguna e perché ero stanco essendo partito la mattina presto da Lussino e navigato da solo fino a Lignano sempre con vento sostenuto al giardinetto con il vecchio autopilota, Raytheon 400 alla ruota, che non teneva in quelle condizioni costringendomi a stare sempre alla ruota.
Normalmente però non entrerei mai in un porto problematico e sconosciuto a vela con motore in avaria e condizioni meteomarine serie, piuttosto aspetterei al largo o mi dirigerei ad altro porto.
Ideale da questo punto di vista è la Croazia dove grazie alle numerose isole è sempre possibile rifugiarsi in un porto o ancoraggio ridossato.

