(13-06-2019 09:48)lunarossa1953 Ha scritto: LOKA : in effeti avevo la palmaria a sinistra e la costa a dritta e non ho potuto vedere l'arrivo della raffica. concordo che bisogna sopratutto prevenire specialmente quando l'equipaggio è inadeguato, ma si stava andando cosi bene che non mi è nemmeno passato di mente di variare l'assetto velico. una sorta di pericolosa estati da prestazione. E' stato tutto molto repentino e ho poca esperienza di questa situazione.
Mi par di capire che è inutile tentare di contrastare la straorza con il timone.
Dovevo comunque in qualche modo lascare la randa.
GIULIANO : ottimo consiglio da tenere a mente
Ripeto dalla tastiera siamo tutti Torben,Spithill, Soldini etc etc
Lascare sicuramente scarica , poi dipende dalla straorza cmq si al 99% il timone NON basta altrimenti non sarebbe STRA...orza
Scaricare la pressione dalle vele evita la straorza disolito meglio scaricare la randa e tenere la vela di prua per poi riprendere la poggia e la anatura (questo in regata o in equipaggio ovvio...)
Ma nel caso scaricare tutto soprattuto in solitaria o similare....se hai sotto mano la scotta Genoa io scarico quello.....il problema si risolve quasi da solo con una momentanea perdita di controllo.
Tutto quanto sopra vale per me in solitaria o similare se sei in equipaggio le rgole di gestione sono diverse c'e' un randista un timoniere etc etc scarica, orza, poggia , etc etc ma lasciamo questo ai Malingri del mare io sono piu da pratico solitario crocerista
Ti quoto un aricolo interessante
COME PREVENIRE NAVIGANDO DI BOLINA
Se stiamo navigando di bolina e le nostre vele vengono colpite da un rinfresco, la reazione immediata della barca sarà quella di partire all’orza: si tratta dell’autodifesa del nostro scafo, che si dirige velocemente controvento per sventare le vele. Non occorre contrastare con il timone questa tendenza, ma bensì anticiparla. Non appena notiamo l’arrivo della raffica, orziamo leggermente fino a portare la vela di prua al limite dell’angolo morto. All’arrivo del rinfresco le vele saranno così più scariche e la barca reagirà in maniera meno nervosa. Nel caso in cui si tratti di una raffica di “buono”, sfrutteremo il rinfresco per guadagnare acqua sopravvento.
LAVORARE SU RANDA E CARRELLO
Nel caso in cui l’intensità dei rinforzi sia troppo alta, bisogna lavorare sulla randa. Preliminarmente appiattiamo il più possibile la vela curvando l’albero e cazzando la drizza e la base. Non appena notiamo la raffica in arrivo molliamo sottovento il carrello della randa, lasciando così la possibilità alla nostra barca di assorbire il rinforzo senza perderne il controllo. Se neanche questo non basta è il momento di lascare la scotta: operazione da fare sempre con un attimo di anticipo sull’arrivo della raffica. Ѐ molto importante agire prima dell rinforzo: orzare o lascare carrello e scotta, va fatto sempre un attimo prima dell’arrivo del vento, senza aspettare lo sbandamento violento del nostro scafo.