RE: problemi di manovra
II puntata.
Quando la barca si inclina.
Per piccoli angoli riesci a recuperare col timone, oltre no, perché stalla.
Naturalmente trito e ritrito, ma deve essere chiaro il concetto:
Per farlo funzionare (portarlo in flusso laminare), velocemente si porta la barra in centro e poi si recupera per governare.
I genovesi recitano un detto, che in italiano suona così :
--L'esperienza è la somma delle prese in cul*--
Vedrai che la prossima volta non commetterai più questa serie di errori.
Aneddoto: (l'ho anche raccontato su questo Forum)
La seconda volta che sono uscito con la mia nuova barca (questa), viaggiavamo con randa piena e genoa leggero, in tranquillità d'aria, Dalla valle che viene giù da Chiasso, si è materializzata una striscia nera di vento, quello che era davanti a me, repentinamente mette la prua al vento, si ferma , avvolge il genoa ed ammaina la randa, noi ridendo continuiamo per la nostra strada, con le scotte strozzate (--tanto ho 1200 kg di piombo in chiglia--).
Quando abbiamo attraversato il muro del vento, la barca si è immediatamente sdraiata a 90°, sono sceso sulla spalla del pozzetto, ormai in orizzontale per andare mollare la scotta del genoa, altra raffica dall'alto e la testa d'albero finisce sott'acqua fino alla base della seconda crocetta, libero la scotta e lei ritorna su.
Durante tutto il tempo persi di vista un componente dell'equipaggio, lo rivedo aggrappato in ginocchio all'albero, con due occhi come i fari di una vecchia seicento.
Da allora in situazioni impegnative, le scotte si tengono sempre in mano.
Aneddoto (2) Ho fatto alcune regate, con gente di livello italiano, un componente dell'equipaggio è sempre con gli occhi sul vento, comunicando in continuo al timoniere, l'aumento o il calo la distanza ed i cambi di direzione del vento.
Il bello è che è tanto brava, che riesce a dichiarare anche le minima aumenti di vento, cosa che non io non riesco a leggere.
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