(09-06-2020 09:49)giulianotofani Ha scritto: http://blog.veleggiando.it/post/installa...sione.aspx
Per essere precisi, non c'entra nulla l'incuria di nessuno., Non c'entra il differenziale, le dispersioni etc etc. È semplicemente che se attacchi la tua terra alla colonnina vai in contatto diretto con la terra di tutti quelli attaccati alle colonnine, e il circuito di chiude da solo sott'acqua, dai metalli più deboli a quelli più forti , quindi accade sempre e inesorabilmente. Quando lo zinco dei saildrive si saranno consumati, il piede in alluminio comincia a rilasciare metallo verso i vicini e lontani con assi in inox etc verso barche in acciaio, verso le catene dei pontili. Lo vedete bene dalla figura del link.
Ci vuole il bricco che vedete in cima all'articolo proprio sul filo di massa subito all'arrivo dalla colonnina
Per essere ancora più precisi in caso di dispersione sul circuito di messa a terra il circuito non si chiude affatto sott’acqua come sostieni perchè, ove viene rispettata la normativa, per ogni linea di messa a terra generale che può comprendere una o più banchine, la stessa linea non scarica in acqua ma attraverso delle paline in rame conficcate a terra in profondità, lontano dall’acqua, e che devono rispondere a dei requisiti di dispersione in rapporto alla quantità di energia che viene erogata negli impianti a cui la linea di messa a terra generale è dedicata.
Va da sè ed è abbastanza elementare che se una barca scarica e disperde sulla linea di terra non c’è nessun circuito che si chiude sott’acqua ma la stessa line di terra generale diventa un semplice conduttore di energia che esce dalla barca che disperde e circola semplicemente su quella linea rientrando nelle altre barche collegate alla stessa.
Detto questo per completezza c’è da dire che quando una barca disperde dovrebbe entrare in funzione il suo interruttore differenziale (salvavita) che, essendo tarato per leggere e reagire alle piccole dispersioni (30 MilliAmpere), dovrebbe staccare la corrente generale di bordo ma spesso, questi interruttori differenziali, vivendo nell’ambiente marino possono perdere in parte od in todo la loro capacità di reagire ed è per questo che la dispersione presente a bordo spesso può continuare ad esserci senza che l’armatore se ne accorga.
Da qui la prima l’incuria nel verificare o far verificare i propri impianti periodicamente visto che, a differenza di quelli di casa, questi sono esposti ad un ambiente più aggressivo. Poi la seconda incuria di lasciare attaccata la corrente in banchina quando manchiamo da bordo per settimane.
Per finire, la chiusura del circuito sott’acqua potrebbe anche avvenire ma non come conseguenza diretta della semplice dispersione su una linea di terra. Tale chiusura potrebbe avvenire solo se la dispersione avviene non sulla linea di terra ma su parti della barca immerse in mare come per esempio il motore che però dovrebbe invece essere isolato dalla linea di messa a terra per la 220 volts.
Praticamente per chiudere quel circuito si deve verificare o una dispersione diretta sulle parti immerse e questo non depone a favore di un buon impianto oppure, una barca disperde sulla linea di terra della banchina, la dispersione rientra in un’altra barca che ha problemi all’impianto ed a sua volta disperde in mare. Situazioni Complicate ma comunque purtroppo abbastanza frequenti.