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SailDrive bucato - Versione stampabile

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SailDrive bucato - pinop - 07-06-2020 19:29

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E...niente, pensavo che a me non potesse capitare, io cambio gli zinchi due volte l'anno, stacco sempre le batterie quando vado via e non lascio mai la barca alimentata da terra...e invece.
Messa in acqua a settembre ed era integro.
Andando via dalla barca avevo lasciato il cavo della 220 sulla colonnina (interruttore OFF)...poi è arrivato il lock down.


RE: SailDrive bucato - davidevet - 07-06-2020 19:39

Non avevi mica fatto cambiare la membrana da poco? Ricordo un caso analogo capitato a un altro AdV dovuto a un problema di isolamento elettrico del piede


RE: SailDrive bucato - Neal - 07-06-2020 19:51

(07-06-2020 19:29)pinop Ha scritto:  Andando via dalla barca avevo lasciato il cavo della 220 sulla colonnina (interruttore OFF)...poi è arrivato il lock down.

Interruttore in OFF sulla barca o sulla colonnina?
Il tuo cavo di alimentazione ha il filo di terra?

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RE: SailDrive bucato - orteip - 07-06-2020 19:58

(07-06-2020 19:29)pinop Ha scritto:  Andando via dalla barca avevo lasciato il cavo della 220 sulla colonnina (interruttore OFF)...poi è arrivato il lock down.

Ecco il problema. Ne abbiamo parlato tremila volte sul forum ma come al solito quando si tocca questo argomento ci sono svariati punti di vista: chi sostiene che la corrente in barca è come quella di casa, chi sostiene che se non si stacca non succede nulla; chi la stacca; chi no; ecc. ecc..
Tutto bene finchè va bene ma poi, quando capita, ci si accorge che la fisica e la chimica se ne infischiano delle svariate teorie.
Non è il solo ma uno dei canali più gettonati e preferiti dalle correnti galvaniche vaganti è proprio la linea di terra della 220 V che resta sempre in collegamento anche con l’interruttore della presa in banchina messo in posizione off.
Se sulla linea di messa a terra della banchina c’è una dispersione magari generata anche da un’altra barca non necessariamente vicina, arriva ed entra nelle altre barche proprio dalla linea di terra che resta sempre collegata indipendentemente dall’interruttore della banchina ed indipendentemente dall’interruttore che si ha in barca, per questo nel nostro porto ma in tanti altri, vi sono dei bei cartelli che invitano a non lasciare attaccate la corrente attivata ed a scollegare le prese dalla banchina quando non vi è nessuno a bordo.
A parte il pilotto, mi dispiace profondamente per l’amico a cui va tutta la mia solidarietà...


RE: SailDrive bucato - giulianotofani - 07-06-2020 20:52

Aggiungere l'isolatore galvanico sulla massa della 220v salva da questo problema. Controlla anche il boiler se c'è l'hai ed è a 230v.


SailDrive bucato - pinop - 07-06-2020 21:01

Grazie per la solidarietà. Rispondo agli amici: gli interruttori off sia a bordo che a terra, ovviamente l'impianto ha la terra e quindi la corrente continua viaggia come vuole sul cavo giallo/verde. A settembre ho fatto carena ma non ho toccato le membrane quindi a meno che non abbiano passato una mano di antivegetativa al rame sul piedino...e comunque l'isolamento elettrico del piede sui Yanmar è tutto da verificare. Sicuramente installerò un separatore galvanico a monte del l'interruttore generale 220 e non lascerò collegato il cavo. Di questo problema del collegamento elettrico ne ero cosciente ed infatti ho spedito mail in prefettura, questura, capitaneria chiedendo se le responsabilità dell'armatore e la tutela della proprietà servissero a giustificare l'uscita da casa (stesso comune) e la risposta è stata sempre negativa. Ma questo è un altro problema...

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RE: SailDrive bucato - infinity - 08-06-2020 09:29

Mi dicono che il Sail drive yanmar è isolato in maniera differente da quello Volvo per cui non ci dovrebbero essere problemi di “continuità”.


RE: SailDrive bucato - angelo2 - 08-06-2020 09:44

Amico orteip, a che distanza l'incuria di altre barche può danneggiare la propria? Purtroppo sul mio pontile molti lasciano cavi attaccati alle colonnine... quanti ne devo "staccare" con rabbia? Grazie


RE: SailDrive bucato - infinity - 08-06-2020 13:45

se metti un isolatore galvanico riduci di molto (praticamente annulli) il problema,
circa 100 sterline e passa la paura (anche a meno se cerchi un po')


RE: SailDrive bucato - angelo2 - 08-06-2020 14:24

Ne conosco l'esistenza da circa 40min..... magari non sono il solo..!!
Lo mettero!


RE: SailDrive bucato - infinity - 08-06-2020 16:55

https://forum.amicidellavela.it/showthread.php?tid=132455&highlight=isolatore+galvanico
https://forum.amicidellavela.it/showthread.php?tid=118631&highlight=isolatore+galvanico
https://forum.amicidellavela.it/showthread.php?tid=115975&highlight=isolatore+galvanico

ciao


RE: SailDrive bucato - orteip - 08-06-2020 19:58

(08-06-2020 09:44)angelo2 Ha scritto:  Amico orteip, a che distanza l'incuria di altre barche può danneggiare la propria? Purtroppo sul mio pontile molti lasciano cavi attaccati alle colonnine... quanti ne devo "staccare" con rabbia? Grazie

Amico Angelo, non c'è limite alla distanza, teoricamente anche l'incuria di barche di altre banchine potrebbe danneggiarti e tutto dipende da come sono fatti gli impianti ma in ogni caso, quella della tua banchina, di sicuro tutte.
Se una barca ha una dispersione a terra e magari il suo salvavita ansichè dispersione la legge come consumo e non scatta, oppure non scatta perchè in ambiente marino magari si è un pò deteriorato. Insomma, se una barca ha una dispersione che scarica a terra, attraverso la sua linea la scarica a sua volta sulla linea di terra di tutta la banchina e questa a sua volta la fa rientrare su tutte le line di terra delle barche collegate ad essa.
Mettere un'adeguato isolatore galvanico sulla linea di terra della propria barca sicuramente aiuta molto ma non garantisce al 100% salvo controllarne spesso l'efficenza. Per me la difesa migliore è e resta sempre in primis scollegare sempre la presa dalla banchina ogni qualvolta non sono a bordo (inteso che sono a casa e non in barca) e poi, per salvaguardarmi da quando sono collegato, anche un bel isolatore galvanico montato sulla linea di terra.


RE: SailDrive bucato - giulianotofani - 09-06-2020 09:49

http://blog.veleggiando.it/post/installare-un-isolatore-galvanico-contro-la-corrosione.aspx

Per essere precisi, non c'entra nulla l'incuria di nessuno., Non c'entra il differenziale, le dispersioni etc etc. È semplicemente che se attacchi la tua terra alla colonnina vai in contatto diretto con la terra di tutti quelli attaccati alle colonnine, e il circuito di chiude da solo sott'acqua, dai metalli più deboli a quelli più forti , quindi accade sempre e inesorabilmente. Quando lo zinco dei saildrive si saranno consumati, il piede in alluminio comincia a rilasciare metallo verso i vicini e lontani con assi in inox etc verso barche in acciaio, verso le catene dei pontili. Lo vedete bene dalla figura del link.
Ci vuole il bricco che vedete in cima all'articolo proprio sul filo di massa subito all'arrivo dalla colonnina


RE: SailDrive bucato - giulianotofani - 09-06-2020 14:34

Per i più smart sono due ponti a diodi incrociati, costo totale 20 euro. Sennò scatoletta da 100 euro circa, ne vale la pena assolutamente


RE: SailDrive bucato - Canadese - 09-06-2020 18:12

Una domanda tecnica. Mi confermate che per il montaggio basta interrompere la terra che viene dalla colonnina a monte di tutto e collegare i due capi all' isolatore galvanico? E' così semplice?


RE: SailDrive bucato - lorenzo.picco - 09-06-2020 18:33

yesss...


RE: SailDrive bucato - Canadese - 09-06-2020 19:24

Immagino che a livello industriale un isolatore galvanico costi pochissimo. Mi domando perché quando costruiscono i pontili non lo mettono ad ogni colonnina.


RE: SailDrive bucato - don shimoda - 09-06-2020 20:35

(09-06-2020 19:24)Canadese Ha scritto:  Immagino che a livello industriale un isolatore galvanico costi pochissimo. Mi domando perché quando costruiscono i pontili non lo mettono ad ogni colonnina.

Probabilmente perché non c'è nessuna norma che lo consenta, in cavo di terra non è interrompibile (a meno di non staccare tutto).
Diversamente per le barche c'é una norma che lo ammette.


SailDrive bucato - pinop - 22-07-2020 09:28

Aggiornamento oggi. Sostituito sail drive intero, due silent block, riser, controllato e bonificato lo scambiatore. Da sostituire ancora l'elica, installato isolatore. Siccome non è stato scoperto il reale motivo di cotanta corrosione, su suggerimento del tecnico, si è provveduto a staccare le masse dal blocco motore e a convogliarle tutte su un panetto di zinco immerso. Non è soluzione ma esperimento. Dopo un mese di acqua questo zinco sta lavorando alla grande.

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RE: SailDrive bucato - orteip - 22-07-2020 10:23

(09-06-2020 09:49)giulianotofani Ha scritto:  http://blog.veleggiando.it/post/installare-un-isolatore-galvanico-contro-la-corrosione.aspx

Per essere precisi, non c'entra nulla l'incuria di nessuno., Non c'entra il differenziale, le dispersioni etc etc. È semplicemente che se attacchi la tua terra alla colonnina vai in contatto diretto con la terra di tutti quelli attaccati alle colonnine, e il circuito di chiude da solo sott'acqua, dai metalli più deboli a quelli più forti , quindi accade sempre e inesorabilmente. Quando lo zinco dei saildrive si saranno consumati, il piede in alluminio comincia a rilasciare metallo verso i vicini e lontani con assi in inox etc verso barche in acciaio, verso le catene dei pontili. Lo vedete bene dalla figura del link.
Ci vuole il bricco che vedete in cima all'articolo proprio sul filo di massa subito all'arrivo dalla colonnina

Per essere ancora più precisi in caso di dispersione sul circuito di messa a terra il circuito non si chiude affatto sott’acqua come sostieni perchè, ove viene rispettata la normativa, per ogni linea di messa a terra generale che può comprendere una o più banchine, la stessa linea non scarica in acqua ma attraverso delle paline in rame conficcate a terra in profondità, lontano dall’acqua, e che devono rispondere a dei requisiti di dispersione in rapporto alla quantità di energia che viene erogata negli impianti a cui la linea di messa a terra generale è dedicata.
Va da sè ed è abbastanza elementare che se una barca scarica e disperde sulla linea di terra non c’è nessun circuito che si chiude sott’acqua ma la stessa line di terra generale diventa un semplice conduttore di energia che esce dalla barca che disperde e circola semplicemente su quella linea rientrando nelle altre barche collegate alla stessa.
Detto questo per completezza c’è da dire che quando una barca disperde dovrebbe entrare in funzione il suo interruttore differenziale (salvavita) che, essendo tarato per leggere e reagire alle piccole dispersioni (30 MilliAmpere), dovrebbe staccare la corrente generale di bordo ma spesso, questi interruttori differenziali, vivendo nell’ambiente marino possono perdere in parte od in todo la loro capacità di reagire ed è per questo che la dispersione presente a bordo spesso può continuare ad esserci senza che l’armatore se ne accorga.
Da qui la prima l’incuria nel verificare o far verificare i propri impianti periodicamente visto che, a differenza di quelli di casa, questi sono esposti ad un ambiente più aggressivo. Poi la seconda incuria di lasciare attaccata la corrente in banchina quando manchiamo da bordo per settimane.

Per finire, la chiusura del circuito sott’acqua potrebbe anche avvenire ma non come conseguenza diretta della semplice dispersione su una linea di terra. Tale chiusura potrebbe avvenire solo se la dispersione avviene non sulla linea di terra ma su parti della barca immerse in mare come per esempio il motore che però dovrebbe invece essere isolato dalla linea di messa a terra per la 220 volts.
Praticamente per chiudere quel circuito si deve verificare o una dispersione diretta sulle parti immerse e questo non depone a favore di un buon impianto oppure, una barca disperde sulla linea di terra della banchina, la dispersione rientra in un’altra barca che ha problemi all’impianto ed a sua volta disperde in mare. Situazioni Complicate ma comunque purtroppo abbastanza frequenti.