(31-08-2020 18:41)nape Ha scritto: Io penso che le cose le si debbano sapere valutare e fare, tutte. Poi si sceglie cosa fare in base all'equipaggio, alla serata, al meteo, a quello che ti viene voglia al momento.
ma certo, se si parla di senso marino/"saper andare in barca", difficile trovare migliore definizione.
Saranno forse le eco di altri fili dove avere un decimo di nodo in meno pone immediatamente nella categoria degli imbecilli che avrebbero fatto meglio a scegliere un motoscafo (data la ripetitività di tal tipo di esortazioni, su adv ci devono essere dei concessionari
), ma la massima velocità di avvicinamento è solo una variabile da gestire come tante altre. Di più, di meno, in regata è in genere solo di più, tanto se non si vince meglio spaccare tutto -materiale e equipaggio- provandoci comunque, o lo si accetta nelle proprie tasche o comunque c'è lo sponsor, o tanto è la barca di qualcun altro.
In crociera (direi in non-regata, parlare di crociera sembra che uno passi il tempo a prendere aperitivi al tramonto dentro alla propria baita) è una variabile potente di aggiustamento.
Esempio, il "routing" non è solo un modo di avere una soluzione analitica che teoricamente porta dal punto A a B nel minor tempo, può anche essere un modo di scegliere la rotta per avere condizioni più o meno tollerabili a bordo.
I triangoloni sono l'orientamento del moto ondoso primario, le freccette il vento/onda da vento.
Lasciamo perdere oceano non oceano, stessa roba vale in Mediterraneo, invece dell'onda lunga si può mettere il vincolo "costa", i risultati sono molto simili.
Dipende da come si muove la depressione ma un routing/velocità fa all'ingrosso fare una curva più o meno spianata sotto al centro.
Guardare le differenze che ci sono fra orientamento di onda primaria e vento/onda da vento nei vari cerchi ovali: ci sono zone dove si rischia di passare ore molto, molto antipatiche, tipo a ovest delle isole britanniche, o la differenza fra cerchio ovest e cerchio più a nord.
Non ho voglia di prendere tutte le sequenze di sei ore in sei ore, ma per un routing "corsa" è un semi massacro.
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Le barche da corsa hanno più un'ottica la va o la spacca, ma le stesse informazioni lette in ottica di barca che non ha imperativi di tempo suggeriscono dei comportamenti razionali talvolta radicalmente diversi. Prima di mettersi lì a cercare di minimizzare i tempi "giocando di trasto", un occhio anche a tutto il resto. Con buona pace dei venditori di motoscafi.