Mmmh, non tratterrei il respiro. Assumendo che sia vero (qualche ~= 10), non cambia niente nel caso in cui qualcuno decida di passare ad una tecnologia diversa.
Quello in cui si deve sperare non è una cella ancora più performante, ma un'elettronica standardizzata che non abbia bisogno di competenze specifiche.
Se esistesse un "pacchetto" standard con alternatore, regolatore, caricabatterie, contattori, BMS, programmazione, etc. le LiFePo4 sarebbero perfette per la nautica perchè sono sicure e hanno una sufficiente densità di carica e potenza. Roba più performante non è particolarmente utile: passare da un banco di 120Kg ad uno di 40Kg ha senso - da uno di 40Kg ad uno di 20Kg ne ha meno.
Quindi rimane il punto - oggi lo fa solo chi capisce cosa sta facendo, altrimenti si rischia solo di buttare soldi. Chi ha questa possibilità si ritroverà fra 10 anni un impianto compatibile con le nuove tecnologie e nel frattempo si sarà goduto le LFP.
Consideriamo che il problema che abbiamo a migrare al litio oggi è derivato dalla ridottissima resistenza interna, che è comune a qualsiasi accumulatore di nuova generazione - risolto quello e avendo identificato celle sufficientemente stabili, siamo a posto per un bel po'.
Comunque, le prime batterie commerciali (che saranno piccole) ci saranno fra diversi anni e saranno Li-ION o LFP ibride (il grafene sarà usato per migliorare le proprietà elettriche e termiche degli elementi della batteria) quindi molto simili alle attuali litio.
Quelle "senza chimica" (supercapacitors) per i nostri scopi sono MOLTO in là da venire.
(26-12-2020 16:16)gianni vecchietti Ha scritto: qualche anno