Quando si usano prodotti o combinazioni di prodotti che non si conoscono è sempre meglio fare prima una piccola prova su un supporto a perdere e/o con piccole quantità. Non di rado è tempo speso bene.
Prodotti epossidici e freddo sono sempre acerrimi nemici. Se non l’hai già vista ti segnalo questa discussione.
https://forum.amicidellavela.it/showthre...tid=146030
Se lo stucco preparato addensando di Defender era troppo fluido bastava aggiungere addensante. L’esperienza poi insegna quanto e quale addensante.
Ad. es, come già detto, se devi solo evitare colature senza modificare le caratteristiche del prodotto, occorre la silice colloidale. Anche le microsfere cave addensano ed evitano colature ma rendono il prodotto più tenero e carteggiabile. Dipende cosa si deve fare.
Un’altra buona regola per migliorare l’adesione dello stucco sarebbe quella di dare sul supporto una mano preliminare leggera del prodotto liquido che viene addensato affinché crei uno strato aggrappante che penetra bene ovunque (più o meno come fanno i muratori quando bagnano il muro prima di applicare l’intonaco).
Per colorare gli stucchi non uso mai coloranti liquidi perché ha paura che possano risultare chimicamente incompatibili con la resina. Uso invece pigmenti colorati in polvere di mica reperibili a basso costo anche su Amazon (v. foto). Per colorare mezzo bicchiere di resina ne basta una puntina di cucchiaino da caffè. Allego anche una foto di stuccatura in “technicolor” della mia canoa che ho finito di costruire agli inizi di quest’anno.
Non sono un grande esperto di lucidature. Di solito stendo a mano la pasta abrasiva con un panno (procedo per piccole superfici circolari con raggio circa 20-25 cm) poi lucido con un tampone spugnoso della Bosch applicato alla rotorbitale DeWalt perché non ho la lucidatrice (anche se il mio amico carrozziere non è molto d’accordo perché dice che così gira troppo lentamente). So che qualcuno utilizza un tampone montato sul flessibile, ma io non l’ho mai provato.
Comunque, in generale, se il risultato risulta soddisfacente, allora i procedimenti vanno quasi tutti bene anche quello di ammorbidire la pasta abrasiva con il polish.
I dischi abrasivi per la rotorbitale cerco di farli da solo ogni volta che posso utilizzando carta abrasiva con il velcro (che vendono a rotoli) e facendo i fori di aspirazione con un punzone autocostruito tramite un tubetto inox. Normalmente questa carta ha un velcro migliore rispetto a quello dei dischi preconfezionati. Un accorgimento per conservare l’adesione è quello di pulire bene e spesso, soffiando aria attraverso compressore, i dentini del platorello perchè tendono ad impastarsi e a riempirsi con i pelucchi lasciati dal velcro. Questa operazione la ripeto ogni volta che stacco un disco (ovviamente se ho il compressore a portata di mano).
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