In teoria no. Mentre le batterie al piombo si prestano a rimanere sotto tensione anche quando sono cariche, le LIifepo4 no.
Quando le LFP sono cariche al 100% possono continuare ad assorbire ma si rovinano. L'overcharge può succedere anche se la tensione non eccede i parametri di sicurezza. Infatti nelle specifiche delle celle c'è scritto che la carica si DEVE interrompere quando la tensione raggiunge i 3.65V e la corrente scende a 0.05C (tail current) - quindi si possono mandare in overcharge le celle anche senza eccedere la tensione di riferimento (3.65*4=14.6). In realtà le celle arrivano al 100% di carica con qualsiasi tensione superiore a 3.35 (in più tempo e con una tail current più bassa).
Andando al punto, serve un DC/DC che vada in absorption a qualche tensione intorno a 14V (margine di sicurezza rispetto a 14.6 ma che cmq da quasi il 100% di carica), abbia una fase di absorption brevissima (tipo 10 minuti) e vada in float a 3.35V.
(11-04-2022 11:52)unsoldino Ha scritto: quindi, se ho ben capito le gentilissime indicazioni enciclopediche di Andrea , le LiFePO4 da una 50ina di Ah, diciamo quelle che possiamo trovare da Bezos con costi ragionevoli (350€), e che potrebbero anche essere utilizzate per un fuoribordo elettrico da 48/64lbs per il tender, hanno dei BMS a mosfet . Posso, volendo semplificare l'impianto e non comprare un converter Dc-Dc, ricaricarle ponendole in parallelo alle batterie servizi della barca (2 banchi da 140Ah l'uno)? SE la tensione o la corrente eccedono i parametri del regolatore la carica dovrebbe interrompersi, e quindi avrei un sistema relativamente a buon mercato per aiutarci con gli assorbimenti extra della barca e in contemporanea una fonte di energia per il tender (piccoli spostamenti terra-barca). Corretto?