RE: Gruppo elettrogeno
I gruppi generatori più evoluti sono ormai tutti del tipo "generatore-inverter", hanno giri variabili in funzione del carico richiesto e presentano quindi una serie di vantaggi considerevoli: partono ad rpm ridotti, sono meglio ottimizzati per il consumo, fanno meno rumore, vibrano di meno, si usurano meno, ecc...
L'installazione a bordo, se fatta "a posteriori", va studiata con grande attenzione.
Ad esempio, quasi mai si ha una completa possibilità di accesso perimetrale all'oggetto (tutto intorno) e quindi bisogna considerare con cura in che verso disporlo, perché i costruttori si preoccupano di privilegiare proprio un lato mettendo da quella parte tutti i componenti che necessitano di interventi di controllo o manutenzione regolare: quel lato deve risultare "esposto" e più accessibile. L'opposto potrà andare verso paratia o ridosso meno agibile.
Una pratica di installazione importante è quella di valutare se si riesce a montare il generatore su una base pesante autonoma, separata e dotata di suoi supporti elastici indipendenti dimensionati per la massa complessiva che sopporteranno (a parte quelli forniti di serie insieme al generatore stesso): questo trucco può abbattere in modo sorprendente la trasmissione di rumore attraverso le strutture di bordo. Ho visto casi in cui, pur a bordo di una barca di dimensioni contenute, un piccolo generatore, ben fatto di suo, e montato con questo trucco, risulta pochissimo "intrusivo" a bordo in termini di vibrazioni e rumore.
La parte di rumore propagato all'esterno dipende dalle vibrazioni trasmesse alla struttura della barca ed allo scafo ed eventuali fenomeni di risonanza inattesi e difficilissimi da affrontare in una installazione postuma (quindi se si riesce a tagliare "ab origine" col trucco detto sopra, tutto migliorerà in modo sostanziale), ma dipende anche dalla qualità, lunghezza e componentistica usate nella linea di scarico e separazione eventuale (tra fumi e acqua raffreddamento): valutare prima cosa passa come dotazione standard il fornitore del genset e cosa c'è anche sul mercato dei fornitori specializzati, è una buona idea.
Il rumore irradiato "in aria" lo si può tagliare molto bene con uso di isolanti multistrato a densità variabile con cui tappezzare completamente il vano scelto per l'installazione: in pratica sarà come creare una seconda cassa insonorizzante che racchiude il volume in cui si installa.
Perfino la lunghezza e l'elasticità delle connessioni idrauliche avrà il suo peso: occorre progettare con cura anche questo aspetto.
Non scordarsi che sull'alimentazione gasolio va prevista la chiusura a distanza con tirante, azionabile in emergenza (vedasi motore): com'è fatta la presa sul serbatoio? Esiste già predisposizione? Ed il ritorno gasolio? Filtraggi coalescenti?
Sorvolo sulla parte elettrica: ci vuole un bravo installatore anche per questo aspetto (dimensionamento cavi, componentistica, posizionamento strumentazione di controllo, sicurezze, ecc...).
Un generatore a bordo, ben fatto e ben installato, è una risorsa di grande importanza per la qualità di vita che può offrire ed anche per l'incremento della sicurezza generale dell'unità e la sua autonomia reale ed indipendenza dalle infrastrutture a terra.
Chi soffre il caldo e vuole avere a bordo aria condizionata per poter riposare meglio, sarà poi anche un comandante più presente, sveglio, attento, capace e concentrato quando usa la barca e naviga, nel suo interesse ed anche per quello degli altri naviganti.
Capisco bene che non tutti siamo fatti allo stesso modo, che c'è chi non ne ha bisogno, ma il mondo cambia e procede a grande velocità: qualche anno fa, l'aria condizionata anche in auto non l'aveva quasi nessuno. Qualche anno ancora prima, non scordiamoci che si cagava in un bugliolo e la doccia, in mare, era cosa considerata "da femminucce" (marinai belli "saporosi", come diceva Sciarrelli, che per convincersi a prevedere la doccia nella toilette di bordo, ci ha messo abbastanza tempo... "A bordo si naviga. Non ci si lava!").
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