24-04-2023, 11:56
Faccio un riassunto: tutte le batterie presentano rischio di incendio. Questo viene in tre forme:
1) Corto circuito o sovraccarico. Un corto o un carico inaspettato sulle varie linee provoca un innalzamento della temperature dei cavi o degli utilizzatori (o dell'involucro della batteria) per cui parte un incendio.
2) Produzione di gas infiammabili. Le batterie al Pb per esempio generano idrogeno e ossigeno - altamente esplosivo. Le batterie al litio-cobalto altrettanto generano vapori infiammabili.
3) Termal runaway. Questo succede quando una batteria raggiunge una temperatura limite per cui la temperatura aumenta da sola in maniera incontrollata (di solito dovuto ad un corto all'interno alla batteria).
Il rischio n. 1 ce l'hanno tutti e dipende da quanta energia abbiamo a bordo. 10KWh si batterie al Pb sono pericolose esattamente come 10KWh di batterie al litio (di qualsiasi tipo) - metteteli i fusibili...
Il rischio n. 2 si elimina scegliendo batterie la cui chimica non ha materiali infiammabili e non produce gas infiammabili. Le batterie LiFePo4 (o LFP) sono esattamente in questo modo: l'unica cosa che potrebbe prendere fuoco è l'involucro di plastica. I gas prodotti in caso di danno fisico o di overload puzzano e sono tossici, ma non prendono fuoco (al contrario di quelli delle batterie al Pb e di altre chimiche sempre basate su litio).
Il punto n. 3: le LFP hanno un punto di termal runaway molto alto, di fatto non si riesce a innescare un runaway se non in condizioni di laboratorio. Altre chimiche (tipo il cobalto-litio) sono soggette a termal runaway e sono di solito responsabili delle robe che si leggono sui giornali - stiamo parlando di batterie dei cellulari, motori elettrici come fuoribordo-monopattini-overboard...
Le LFP rappresentano quindi un passo avanti rispetto alle Pb nella sicurezza da incendio (a parità di capacità ovviamente, non è che mi puoi confrontare un banco da 10KWh LFP con un banco da 1KWh al Pb).
1) Corto circuito o sovraccarico. Un corto o un carico inaspettato sulle varie linee provoca un innalzamento della temperature dei cavi o degli utilizzatori (o dell'involucro della batteria) per cui parte un incendio.
2) Produzione di gas infiammabili. Le batterie al Pb per esempio generano idrogeno e ossigeno - altamente esplosivo. Le batterie al litio-cobalto altrettanto generano vapori infiammabili.
3) Termal runaway. Questo succede quando una batteria raggiunge una temperatura limite per cui la temperatura aumenta da sola in maniera incontrollata (di solito dovuto ad un corto all'interno alla batteria).
Il rischio n. 1 ce l'hanno tutti e dipende da quanta energia abbiamo a bordo. 10KWh si batterie al Pb sono pericolose esattamente come 10KWh di batterie al litio (di qualsiasi tipo) - metteteli i fusibili...
Il rischio n. 2 si elimina scegliendo batterie la cui chimica non ha materiali infiammabili e non produce gas infiammabili. Le batterie LiFePo4 (o LFP) sono esattamente in questo modo: l'unica cosa che potrebbe prendere fuoco è l'involucro di plastica. I gas prodotti in caso di danno fisico o di overload puzzano e sono tossici, ma non prendono fuoco (al contrario di quelli delle batterie al Pb e di altre chimiche sempre basate su litio).
Il punto n. 3: le LFP hanno un punto di termal runaway molto alto, di fatto non si riesce a innescare un runaway se non in condizioni di laboratorio. Altre chimiche (tipo il cobalto-litio) sono soggette a termal runaway e sono di solito responsabili delle robe che si leggono sui giornali - stiamo parlando di batterie dei cellulari, motori elettrici come fuoribordo-monopattini-overboard...
Le LFP rappresentano quindi un passo avanti rispetto alle Pb nella sicurezza da incendio (a parità di capacità ovviamente, non è che mi puoi confrontare un banco da 10KWh LFP con un banco da 1KWh al Pb).
La semplicità è la suprema sofististicazione. LdV
