Dopo 12 pagine di discussioni mi limito a dare la mia personale risposta al quesito iniziale.
(21-02-2013 06:30)angus Ha scritto: Ma quali sono veramente le caratteristiche che fanno di una barca resistente e marina!
Sulla marinità di una barca cito solo le parole di Errol Bruce (1): “È molto più probabile, in conclusione, che esista un <uomo da traversata oceanica> in grado di portare a termine con successo un viaggio con qualsiasi barca solida, piuttosto che un tipo speciale di imbarcazione che, di per sé, sia la sola adatta alla navigazione d’altura”. Aggiungo solo che nel 1968, Hogo Vilhen, con una barca lunga 180 cm, attraversò l’Atlantico da Casablanca a Miami, ma non fu l’unico a riuscire nell’impresa con barche così piccole.
Sulla resistenza (cioè sulla solidità) di una barca credo che convenga innanzitutto interrogarsi su cosa dobbiamo farci.
Vogliamo una barca solida per doppiare Capo Horn da est a ovest in pieno inverno australe oppure vogliamo una barca solida per andare da Rimini alla Riviera del Conero (e ritorno) in piena estate Adriatica?
Scelto il modello per l’uso che dobbiamo farne, credo che la barca solida sia quella perfettamente in ordine, poiché il disastro può colpire anche la migliore se c’è un perno che si sfila perché manca la coppiglia.
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(1) Navigazione di altura sotto vela, Mursia, 1970, p. 24