(20-06-2024 10:31)albert Ha scritto: Allora, anch'io ho vissuto i tempi gloriosi dello IOR, delle volanti e volantine, delle centraline Stearn a 6 vie, dei cilindri idraulici su tutte le manovre ...
A quei tempi andavi in bolina con 4-5 gradi di rake positivo e tornavi in poppa con altrettanti di rake negativo.
Poi arrivò l'ims e l'albero divenne un palo inamovibile ...
Tornando coi piedi a terra, considerato che con le barche di 30 anni fa nessuno andrà a fare i mondiali con equipaggi di professionisti, e che sullo strallo di prua c'è installato usualmente un avvolgifiocco che mal gradisce uno strallo lento al suo interno e che con la sua massa se non è in tensione sufficiente scuote l'albero dalla mastra alla formaggetta, scenderei a più miti consigli con le quote di rake e bend.
Caro Albert, l'autore del post (Little Sail) ha un bel GS 343, tra l'altro armato con un albero che apparentemente sembra bello aggressivo (probabilmente "maggiorato" come usava dire all'epoca), come ben puoi vedere dalle foto postate.
Ora, i parametri di regolazione che ho indicato non erano quelle di barche che facevano i mondiali (invero abbastanza utopistici con un 343), bensì quelle dei 343 che correvano con un certo successo la mitica seppur nostrana Grand Soleil Cup, con equipaggi perlopiù famigliari o di quattro amici al bar. Concordo con te, come al solito
![32 32](images/smilies/32.gif)
, che certe regolazioni possono anche rendere leggermente più complessa la conduzione della barca rispetto ad un albero praticamente "bloccato", ma la differenza di performance tu la conosci anche molto meglio di me! E spesso, nelle regatine di circolo il piacere di avere una "vecchietta" ancora arzilla supera e di molto i disagi di andare a tirare uno stralletto in più o a regolare un po' il paterazzo!
Altrimenti, perché anche sprecare quattrini (molti) per cambiare le vele alla ricerca di una migliore performance?