(10-10-2024 14:41)albert Ha scritto: La convergenza delle pale ha senso solo sui monoscafo o sui cat leggeri che navigano in quasi tutte le andature con uno scafo sollevato dall'acqua e dunque con la pala sottovento immersa molto più di quella sopravvento, per ridurre la resistenza della pala meno immersa. In un cat che naviga prevalentemente "piatto" direi che la differenza di angolo tra le pale può tendere tranquillamente a zero. Per quanto riguarda invece l'angolo tra le barre e le pale, ricondurrei la questione all'angolo di Ackermann e al relativo calcolo geometrico che si usa per determinare la posizione reciproca in curva delle ruote anteriori delle auto. Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .
Le figure più pertinenti sembrano le 3 e 4 anche se la due è realizzabile su un catamarano. Resta la domanda di che misura si deve considerare la "L". Se in un'auto la L è vincolata dal passo delle ruote e dove le posteriori sono vincolate all'asfalto, su una barca le prue possono essere cosiderate allo stesso modo e quindi L rappresenta la distanza prua-asse del timone?
Se così è, basta disegnare un triangolo con base la distanza tra le pale dei timoni ed un vertice alla metà tra le prue (forse un pò indietro considerando che le prue nel mio cat sono pochissimo immerse).
Con timoni al centro non farò nessun angolo convergente.
ps: grande vittoria femminile a Barcellona!!!!