ho cercato nel forum informazioni specifiche su quanto andrò a esporre, ma non ho trovato risposte. Per cui eccomi qui ad aprire questa discussione che mi rendo conto è sì tecnica ma anche probabilmente filosofica...

Piccola doverosa premessa. Per il nostro progetto abbiamo ricevuto da una delle aziende sponsor 2 batterie Victron LifePo4 da 330Ah/cd, per un totale quindi di 660Ah. Bene, felici e esultanti, ci accingiamo ora a venire a capo del nuovo impianto elettrico che ovviamente dovrà tener conto di questa tecnologia; la faccio breve: regolatore Orion XS per far sì che l'attuale normale alternatore non si bruci lavorando al massimo della potenza vita natural durante; fotovoltaici come se piovesse; probabilmente anche l'eolico. Insomma una dotazione energetica di tutto rispetto che soddisferebbe certamente un pacco di batterie al gel (ad esempio) di almeno 800/1000Ah! Poi però si entra nei, per me, "misteri". "Devi avere una carica di almeno il 30, anzi meglio del 50% rispetto al totale delle baterie...

Cioè su "soli" 660Ah in pratica la Victron consiglia (parole di installatore che fa corsi ad hoc) una capacità di carica di minimo 200Ah, meglio se 330Ah Ora, pur con tutta la volontà, a meno di dotarsi di mega alternatori, 3000W di fotovoltaici e chi più ne ha ne metta, la cosa mi sembra poco realizzabile. Quanto meno per noi che non vivremo in banchina ma, al contrario, in rada come da nostra storia e scelta. Gli addetti del settore confermano che in pratica quasi tutti coloro che hanno adottato le ferro litio, si ritrovano con impianti di carica sottodimensionati. Cosa accadrà alle batterie? Chi lo sa...
lo scopriremo solo vivendo. La domanda quindi sorge spontanea: è un problema tecnico qualitativo quello di dover "sparare" tanta carica alle litio, che poi di fatto si ricaricherebbero sempre in un'ora (considerando di non scaricarle al 100%)? Oppure è per l'appunto una questione di velocità di carica? Perché nel primo caso "Houston avremo un problema". Nel secondo potrei decidere di fregarmene e attendere le 4 ore o più ipotetiche, per via della mia "debole" ricarica di, tanto per dire, 100Ah. Altra spiegazione interessante raccontata da un caro amico su cui riflettere: lui in pratica spiega che è un po' come se dovessimo riempire un serbatoio dell'acqua senza adeguata pressione e portata; il tubicino posto a metà serbatoio lo riempirebbe fino a metà appunto; dopodiché la contropressione dell'acqua del serbatoio, impedirebbe all'acqua di progredire nel carico. E così sono queste batterie. Ed ecco perché servirebbe una carica importante, pena il rimanere sempre con le batterie a metà. In conclusione, abbiamo accettato di buon grado questa nuova tecnologia per due semplici motivi: 1) Avere 60kg. a bordo invece di 200 e passa kg (ipotizzando 800Ah al gel) 2) Essere tranquilli che se anche la batteria sta al 50% non rischio solfatazioni varie e soprattutto "il frigo continuerà a lavorare" fino a morte avvenuta delle Litio. Ma se queste due comodità si dovessero trasformare in una
chimera data l'impossibilità di gestirle con normali, anzi superlativi (tanto fotovoltaico: almeno 600/800w su una barca di 15 metri) fonti rinnovabili, forse la "filosofia" delle Ferro Litio dovrebbe essere messa in discussione a bordo di umane barche a vela. A voi il dipanare della questione e grazie a priori per voler partecipare costruttivamente