maema
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RE: Batteria, come trattarla nella sosta invernale di 7 mesi?
Questa domanda la ho fatta molti anni fa ad un chimico delle batterie, e questi mi riempì la testa di fenomeni che neanche mi sognavo... ma quello che mi è rimasto impresso ad esempio è che nei lunghi periodi di sosta (e non solo) nelle batterie ad acido avviene la stratificazione dell'elettrolita, questo è composto normalmente di acqua e acido solforico per il 25/27% circa, l'acido solforico è più pesante, se gli se ne da il tempo si posiziona in basso, creando un ambiente molto più acido ed uno (in alto) molto meno acido, questa disomogeneità crea a sua volta altre complicazioni sulla formazione di cristalli di solfato etc... Se guardate i buoni caricabatterie fatti per esser collegati a banchi batterie di emergenza (telefonia, reti , back-up elettrici etc...), scoprirete che periodicamente fra una volta a settimana ed una volta ogni 10 gg. questi fanno automaticamente un ciclo di absorption. Durante la ricarica, la quota di energia ricevuta dalla batteria e non convertita in energia chimica va in calore e questo crea quel moto convettivo dell'elettrolita che ne inibisce la stratificazione. Gli stessi cicli incompleti di ricarica durante la stagione estiva, che causano quello che i produttori di batterie chiamano "biberonaggio" ha una sua concausa nella stratificazione dell'elettrolita. Si può imparare molto da chi cura banchi batterie di emergenza (parlo di banchi da 200/300KW, ma la loro cura (che parte dall'ispezione dei vasi con le termocamere, la misura dell'elettrolita, il controllo delle tensioni cella, la scarica con brevi picchi di corrente molto alta etc... ) non è replicabile sulle nostre barche, tuttavia ci insegna cosa evitare, e cioè: TRASCURARLE !
L'ottimismo è solo carenza di informazioni...
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17-07-2025 19:36 |
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