25-10-2009, 15:26
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 25-10-2009, 15:29 da Scott.)
mi ha sempre molto preoccupato la caduta in mare quando navigo con l'autopilota e sono solo o con persone che non sanno portare la barca. Cadere in mare non è tanto comune ma a volte basta poco: una scivolata, un'onda, inciampare su una cima e se hai l'autopilota inserito la barca va via e se a bordo ci sono persone che non sanno portare la barca, sarà difficile che riescano a ritornare sul naufrago. Certo, a differenza della navigazione in solitario, possono dare l'allarme sempre se la navigazione è sotto costa e quinidi Piccoletto i telefonini altrimenti l'uso del VHF ed in particolare del canale 16 è per loro sconosciuto.
Quindi, anche se può apparire 'ridicolo' , sarebbe ottima norma, pure con mare buono, utilizzare la life line e legarsi, ma chi lo fa realmente?
Io comunque ho a bordo 2 salvagenti, uno a ferro di cavallo con cima gallegginate libera (non legata a bordo) e boetta pronto per essere lanciato appena mi accorgo che qualcuno è caduto a mare, servirà sia al naufrago se riesce a raggiungerlo sia a me per ritornare sul punto ed avere un riferimento, poi ho il salvagente anulare da utilizzare quando il naufrago è a portata di lancio, con il capo della cima galleggiante tenuto a bordo.
La manovra dell'uomo a mare l'ho fatta con il mare buono per esercitazione ed è andata sempre bene ma temo che con vento forte e mare grosso il risultato non sia il medesimo. Proverò in queste situazioni ma da soli con vento forte, senza autopilota perché non lavora, fare strambate e manovrare randa e fiocco è sempre molto problematico.
Ora è tardi ed esco in mare a fare 2 bordi, sperando che il vento aumenti un po'.
Buona dominica e B.V. a tutti gli amici velisti
Scott
Quindi, anche se può apparire 'ridicolo' , sarebbe ottima norma, pure con mare buono, utilizzare la life line e legarsi, ma chi lo fa realmente?
Io comunque ho a bordo 2 salvagenti, uno a ferro di cavallo con cima gallegginate libera (non legata a bordo) e boetta pronto per essere lanciato appena mi accorgo che qualcuno è caduto a mare, servirà sia al naufrago se riesce a raggiungerlo sia a me per ritornare sul punto ed avere un riferimento, poi ho il salvagente anulare da utilizzare quando il naufrago è a portata di lancio, con il capo della cima galleggiante tenuto a bordo.
La manovra dell'uomo a mare l'ho fatta con il mare buono per esercitazione ed è andata sempre bene ma temo che con vento forte e mare grosso il risultato non sia il medesimo. Proverò in queste situazioni ma da soli con vento forte, senza autopilota perché non lavora, fare strambate e manovrare randa e fiocco è sempre molto problematico.
Ora è tardi ed esco in mare a fare 2 bordi, sperando che il vento aumenti un po'.
Buona dominica e B.V. a tutti gli amici velisti
Scott
