Giudicare un lavoro solo da foto e descrizione non è un buon sistema, si rischia di non vedere o non capire, toccare e guardare da vicino è l'unico buon sistema.
Infatti il mio non era un attento esame del tuo impianto, era una specie di copia incolla tratto da appunti ed altri post, con lo scopo di trascrivere alcune osservazioni generali, utili a molti, traendo spunto dai tuoi lavori; aggiungo alcune cose.
Saldare i terminali con un saldatorino da elettronica non è possibile.
Il cavo di partenza, se lo hai dimensionato calcolando la somma degli assorbimenti e la caduta di tensioni, va bene come lo hai messo, ma non sapendo quanto è la somma di tutti gli assorbimenti non si può dire se è corretto.
Il fusibile in partenza è la prima cosa da mettere, per questo ho osservato che non c'era.
Il fusibile tra le due batterie è buona norma metterlo per evitare che una delle due batterie in avaria freghi anche l'altra; oltretutto se c'è intervenendo ti avvisa del guasto che diversamente potresti notare quando è tardi; sugli impianti industriali non c'è per vari motivi, per esempio per non interrompere l'alimentazione (impianti di sicurezza o di back up), perché hanno utilizzi e manutenzioni differenti da quelli d una barca, ecc.
I morsetti a cui alludo si trovano per pochi euro nelle forniture nautiche, di fianco al collare che abbraccia il polo della batteria hanno una specie di piastrina con un bullone (da 8MA per il negativo, da 10 per il positivo) e permettono di usare i terminali crimpati con asola, accettandone anche tre o quattro. I tuoi non sono sbagliati, sono più scomodi.
Personalmente, dovendo staccare tutto staccherei anche le batteria tra loro, ma dipende dal perché stacchi tutto.
Dire sugli impianti di bordo equivale a non mettere mai la parola fine.