19-08-2010, 13:44
È vero che l’idea di tangonare il Genova è vecchia come il cucco…ma su come metterla in pratica si possono trovare anche soluzioni originali…che dipendono dalla barca, dall’attrezzatura a disposizione, dalla voglia di fare e, non da ultimo, dalla conoscenza dei principi che regolano il funzionamento di una vela….
Ovviamente il mezzo marinaio non passa tra le sartie
Il mio tangone è decisamente lungo per lo scopo e anche se non lo fosse sarebbe troppo pesante (stiamo parlando di brezzoline leggere che, al lasco, creano un apparente sui 4-5 nodi), anche da maneggiare…
Il mezzo marinaio telescopico (oltre ad essere leggero) è invece l’asso di briscola, perché consente di regolare anche l’apertura in orizzontale (ossia con punto di scotta più esterno mano a mano che si lasca l’andatura).
Secondo me è sbagliato utilizzare il circuito scotte Spi o Gennaker (cioè farle passare nei bozzelli a poppa) perché il Genova tangonato resta pur sempre un Genova che richiede (tendenzialmente) una inclinazione della scotta pari alla linea (mediana) che parte dalla metà dell’inferitura e passa per il punto di scotta. In sostanza, se si usa il carrello (posizionato nel punto giusto) non serve il barber… in ossequio ai principi di essenzialità, razionalità e semplicità
Inoltre la scotta (in questo caso) funge anche da carica basso (che, insieme al carica alto, consentono di regolare la forma della balumina), per cui non può avere una inclinazione minima o nulla che tirerebbe solamente in direzione della base del Genova e senza alcun effetto sulla balumina.
Invece nessuno ha notato che la scottina passa sopra la draglia bassa (premendola) mentre invece avrebbe dovuto passare sotto. Per la verità non lo avevo notato neppure io…fino a dopo avere scattato la foto…






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La velocità rispetto all’acqua più indicativa è quella segnata dal GPS perché il mio Log “frega” circa un nodo (causa troppa AV data quest’anno sull’elichetta
che, però, è ancora perfettamente pulita 
)

Ovviamente il mezzo marinaio non passa tra le sartie

Il mio tangone è decisamente lungo per lo scopo e anche se non lo fosse sarebbe troppo pesante (stiamo parlando di brezzoline leggere che, al lasco, creano un apparente sui 4-5 nodi), anche da maneggiare…

Il mezzo marinaio telescopico (oltre ad essere leggero) è invece l’asso di briscola, perché consente di regolare anche l’apertura in orizzontale (ossia con punto di scotta più esterno mano a mano che si lasca l’andatura).
Secondo me è sbagliato utilizzare il circuito scotte Spi o Gennaker (cioè farle passare nei bozzelli a poppa) perché il Genova tangonato resta pur sempre un Genova che richiede (tendenzialmente) una inclinazione della scotta pari alla linea (mediana) che parte dalla metà dell’inferitura e passa per il punto di scotta. In sostanza, se si usa il carrello (posizionato nel punto giusto) non serve il barber… in ossequio ai principi di essenzialità, razionalità e semplicità

Inoltre la scotta (in questo caso) funge anche da carica basso (che, insieme al carica alto, consentono di regolare la forma della balumina), per cui non può avere una inclinazione minima o nulla che tirerebbe solamente in direzione della base del Genova e senza alcun effetto sulla balumina.
Invece nessuno ha notato che la scottina passa sopra la draglia bassa (premendola) mentre invece avrebbe dovuto passare sotto. Per la verità non lo avevo notato neppure io…fino a dopo avere scattato la foto…







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La velocità rispetto all’acqua più indicativa è quella segnata dal GPS perché il mio Log “frega” circa un nodo (causa troppa AV data quest’anno sull’elichetta
che, però, è ancora perfettamente pulita 
)