Citazione:Gof ha scritto:
Sono in inglese, ci metterei un mese a decifrare il testo.
Comunque penso che non ci sia niente da inventare nella teoria della tattica di regata: il problema è che la teoria la conoscono anche gli altri
.
Dai disegni vedo che si occupa di partenze, a questo proposito sappiamo tutti che se stiamo facendo una partenza teoricamente perfetta e troviamo un avversario che viola una regola se va bene lo facciamo squalificare ma intanto abbiamo perso i metri vitali sugli altri.
In realtà a essere più interessante era l'altro articolo. Parla di quando virare avvicinandosi alla layline quando sei addirittura quarto.
La parte interessante riguarda proprio il momento che li viene individuato come quello in cui virare per non trovarsi coperto dai rifiuti, e che è sempre moooolto prima dei 3 capolisti sulla lay di sx (in pratica secondo quella teoria si dovrebbe virare partendo dall'ultimo arrivando al primo che virerà unico sulla layline), e virando sempre prima dei capolisti ma arrivando invece molto alti se sei nella lay di dx.
Nella parte 'Just ahead, on the port layline' addirittura si ipotizza di alzarsi il più possibile girando sopra e attorno a tutte le barche arrivando dalla lay di sx. Questa è una tattica ben diversa da quella che molti hanno espresso in un altro post , e cioè cercare di infilarsi nel trenino.
Che la tattica sia composta anche da teoria ben nota concordo, ma se fosse così facile applicarla nel campo le regate ci annoierebbero.

Da giocatore di scacchi posso dirti che vi sono fiumi e fiumi di teorie e partite già giocate, ma i software che elaborano tali elementi non sono più forti dell'uomo (non citatemi DeepBlue perchè in ogni caso Kasparov è riuscito a vincere 1 partite, a pareggiarne 3e ne ha perse 2 .. mentre la perfezione imporrebbe che le avesse perse tutte).
http://www.research.ibm.com/deepblue/watch/html/c.html