Un radar nautico per imbarcazioni da diporto assorbe una potenza globare fra 30 e 60 Watt (compresi display, motore, ecc) e ne concentra una parte in impulsi a radiofrequenza estremamente brevi di 2 o 4 o piu' KiloWatt .
A seguito del fatto che la potenza e' inviata ad impulsi e l'antenna ruota, un soggetto a circa un metro di distanza riceve (nel caso pessimo di irraggiamento diretto e con riferimento ad apparati da diporto di potenza di picco entro i 4 KW) qualcosa che in media e' molto vicino a 0,5 Watt che e' abbondantemente al di sotto della soglia di pericolo comunemente accettata che vale all'incirca 10 Watt alle frequenze di cui stiamo trattando.
Prove fatte in merito da vari laboratori non sono riuscite (nel senso stretto che, pur avendo cercato, non sono state individuate) a trovare correlazioni statisticamente valide a questi livelli di esposizione con malattie di qualsivoglia tipo (per chi vuole leggere in rete si trovano ad esempio : '
http://bioem.die.uniroma1.it/tesine/html...7/Home.htm ' oppure '
http://www.iss.it/binary/elet/cont/Prome...336407.pdf ' con attenzione ai paragrafi che trattano dei radar marini per il diporto) per cui possiamo sentirci ragionevolmente sicuri.
Quanto detto pero' non esclude un'osservazione banale : visto che e' molto facile posizionare l'antenna radar in un luogo tale che non sia normalmente possibile essere investiti dalla sua emissione perche' non farlo ? In pratica ma perche' mai devo ricevere inutilmente delle radiazioni, anche se innoque, quando posso farne a meno senza sacrificio ?
Il radome del mio radar sta al di sopra dell'altezza delle prime crocette : abbastanza in alto per non avere dubbi e garantire una portata sufficiente in ogni situazione.
NOTE :
1) nel sistema 'broadband' le frequenze sono le stesse del sistema a impulsi in quanto sono le uniche assegnate per i radar marittimi per il diporto (altre sarebbero illegali e il prodotto non commerciabile), la potenza totale e' vero che e' piu' bassa ma la potenza media e' praticamente uguale in quanto (chi vuole conferma vada a leggersi i brevetti che lo descrivono) l'emissione e' in 'onda continua' ovvero e' sempre presente senza interruzioni a differenza dei radar ad impulsi dove fra un impulso e l'altro trascorre un tempo senza emissione estremamente lungo (anche migliaia di volte) comparato con la durata dell'emissione, conferma tangibile di questo e' che l'assorbimento globale dei due tipi di apparato (a pari portata) e' praticamente identico. Le differenze, vantaggi e svantaggi dell'uno o dell'altro sistema stanno in ben altri fattori ed esulano dall'argomento di questa discussione.
2) La prova 'del neon' comunemente addotta da molti come dimostrazione di rischio non avendo un valore quantitativo (nel senso che non e' minimamente in grado di fornire un'indicazione valida sulla quantita' di energia in gioco visto che un 'neon' si accende anche con pochissima energia) fa trarre facilmente conclusioni affrettate o erronee : la misura corretta va eseguita con un adatto Misuratore di Campo ed e' piuttosto complessa e non facile neppure per gli esperti, se vogliamo giocarci va bene ma ricordiamoci che non e' uno Strumento di Misura.