Non alare mai più ? con rame, titanio e ... aria
Proposizione A
La barca: è un Dufour 27 del 1976, in acqua al Castelluccio di Genova, acquistata in Francia 8 anni fa, ben tenuta e poco usata, in vetroresina, manutenzione ordinaria credo/spero attenta, o, almeno, affettuosa
Proposizione B
Concludo: tiro su la barca lunedì prossimo, la faccio asciugare, tolgo prese a mare, porto a gelcoat con raschietto a tirare/rotorbitale e massime protezioni di sicurezza, ordino coppercoat-prese a mare-sartie, aiuto il cantiere a tirare giù l’albero e ci lavoro su, misuro umidità carena dopo due-tre mesi, appena asciutta ciclo epoxi, poi coppercoat, metto prese nuove e zinchi, tiro su l’albero con sartie/rivetti inox con Duralac/cavi elettrici e antenna vhf nuovi vernicio con poliuretanica bicomponente specchio di poppa rigato, attivo coppercoat e varo a metà giugno per l’estate,
La proposizione A non concorda con la proposizione B.
In particolare dall'elenco (B) lavori sembra che tu abbia acquistato poco più che un relitto e lo debba ricostruire.
Mentre sembra (A) che tutto sommato la barca non sia in cattive condizioni.
Per esempio:
cambiare le prese a mare, perché?
cambiare le manovre fisse, perché?
rotoorbitale = arrivare facilmente alla VTR, perché? (solo con il raschietto è più facile rispettare la VTR, ed arrivarci vuol dire ripartire col ciclo gel coat, non prorpio una passeggiata).
Se ti fai prendere la mano, altro che tremila, metti in conto più di cinquemila, facilmente anche otto/dieci.
Basta distrarsi un attimo ed è fatta.
Per il resto mi pare che una normale manutenzione ordinaria (annuale?) sia ciò che necessita, e così l'hai descritta.
Non mi sembrano lavori da fuori di testa, più o meno sono quelli che facciamo tutti.
Le barche, tutte le barche, richiedono un minimo di attenzione e cura, e più tu ti curerai di loro più loro si cureranno di te.
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