giunto ancora-catena, che fare?
Calma.
I dati che ci propone Madinina sono inutilizzabili.
Il carico STATICO esercitato da un vento di 30 nodi su una superficie frontale di 10 mq, con cx pari a 0,7 che è il cx normalmente assegnato dai migliori autori a una barca a vela da crociera (vedi ad esempio Gree: 'Ancoraggio' - Zanichelli), è di 110 kg. A partire da questo dato, i carichi con venti di differenti velocità sono facilmente calcolabili.
Una superficie frontale di 10 mq, considerando anche alberatura, fave e rave varie, è grossomodo quella di una barca di 11 - 12 metri. Questo dato è suffragato anche dall' esperienza, perchè se su una barca di 11 - 12 metri con 30 nodi misurati all' altezza dello scafo proviamo a 'sbittare' il calumo e a trattenerlo in mano, ci troviamo di fronte a un' impresa difficile ma non impossibile: un impresa da un centinaio di chili, appunto.
secondo la tabella propostaci da Madinina, una barca di 11 metri, oltretutto larga solo 3,20 (ma dove le trovano, barche di 11 metri così strette??) con 30 nodi tira più di 400 chili. Tabella sbagliata.
Ammenoché la tabella non si riferisca a un carico DINAMICO, di una barca che zigzaga. Però la tabella questo non ce lo dice, e anche se ce lo dicesse non ci direbbe con quali ragionamenti e con quali premesse è arrivata a questo dato. Per questo dico che la tabella è inutilizzabile.
Il carico dinamico è difficilmente immaginabile, perchè è dato dalla accelerazione nella direzione del calumo moltiplicata per la massa, e anche se si possono ipotizzare le masse delle barche, non se ne conoscono le accelerazioni.
Per esempio posso avere una barca ancorata di poppa (in un 3d di qualche giorno fa si parlava dei vantaggi dell' ancorarsi di poppa: non si è parlato di uno dei possibili grossi vantaggi, che è proprio questo di diminuire le sollecitazioni dinamiche sull' ancora), o una barca armata a ketch con la mezzana su, o uno sloop con ingarrocciata sul paterazzo una veletta stabilizzatrice, o infine una barca con pochissimo windage a prua, tutte barche che stanno molto ferme sull' ancora, e per le quali il carico effettivo sul calumo non si allontana da quei 110 kg per una barca di 11 - 12 metri con 30 nodi di vento.
Oppure posso avere una barca che per le geometrie dell' opera viva e quelle dell' opera morta mi scodinzola impazzita, e può per brevi ma incessantemente e frequentemente ripetuti momenti probabilmente superare quei 405 kg della tabella incriminata.
Quì, senza dinamometri ed esperimenti, non si può entrare più nel dettaglio, perché in gioco ci sono molte variabili: un esempio per tutti, un calumo breve e tutto di catena, caratteristico di ancoraggi su fondali modesti, fa aumentare i picchi di accelerazione e di conseguenza le sollecitazioni.
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 28-02-2011 03:38 da Stefano Di.)
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