renato pacini
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serbatoi acqua
così informano quelli che producono l'amuchina:
CLORO E DISINFEZIONE
Il cloro, pur non essendo l’unico principio attivo utilizzato nei nostri prodotti, rappresenta comunque il “core” della nostra gamma.
Il cloro, uno degli elementi chimici più comuni del nostro pianeta, ma inesistente allo stato libero in natura, fu scoperto nel 1774 dal ricercatore svedese Karl W. Scheele. Venne prodotto in forma liquida nel 1805, ma solo alla fine del XIX secolo famosi scienziati come Sommelweiss e Koch si resero conto del potere disinfettante del cloro gas. Una volta riconosciuta la sua efficacia come agente disinfettante ne furono preparate combinazioni liquide maneggevoli, alcune delle quali in uso ancora oggi; la più nota e più comune è l'ipoclorito di sodio.
In seguito, per eliminare o perlomeno attenuare l'aggressività verso i tessuti viventi, furono introdotte nuove preparazioni inorganiche come l''Eau de Javelle' e la 'Soluzione di Dakin', oppure organiche come le Cloramine e il Dicloroisocianurato.
Ancora oggi il cloro è uno dei principi attivi disinfettanti più diffusi e utilizzati, grazie alla sua azione antimicrobica rapida, potente e ad ampio spettro, nonchè alla mancanza di fenomeni di resistenza batterica.
L'efficacia ad ampio spettro del cloro è universalmente riconosciuta e suffragata da una grande quantità di studi e lavori scientifici.
Tutti i derivati del cloro sono sostanzialmente caratterizzati dalla capacità di liberare in soluzione il cosiddetto 'cloro attivo'.
Putroppo però, per avere un’adeguata stabilità, i preparati inorganici a base di cloro ottenuti con le procedure tradizionali hanno un pH estremamente elevato (sempre superiore a 12) e risultano pertanto irritanti per cute e mucose, quindi non adatti per un uso di tipo medicale. Tali problematiche di natura chimico-farmaceutica hanno fortemente limitato l'impiego dell'ipoclorito di sodio nel campo dell'antisepsi, nonostante l'ottimo profilo di efficacia antimicrobica.
:Tuttavia, una soluzione di ipoclorito di sodio stabile e non caustica è stata ottenuta mediante un particolare processo di elettrolisi, definita 'elettrolisi parziale' del cloruro di sodio (metodo 'AMUCHINA') il cui prodotto finale è un clorossidante in soluzione ipertonica di cloruro di sodio.
I clorossidanti elettrolitici uniscono le caratteristiche essenziali di azione disinfettante rapida e potente e di 'istofilia' (ovvero di rispetto dell'integrità dei tessuti viventi, grazie all’elevata tollerabilità) divenendo così pienamente affidabili sotto l'aspetto dell'efficacia microbiologica e delle applicazioni in ambito farmaceutico-clinico.
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02-04-2011 19:40 |
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