15-06-2011, 12:42
Ok. Allora sparo anch’io la mia, giusto per ingannare .
Innanzitutto appiattire oltre misura una vela “grassa” cazzando a bestia tutto ciò che è possibile .à solo brutti risultati :. vela, sulle prestazioni e sull’attrezzatura.
Credo poi che distinguere tra vele 'grasse' (cioè non spacciate dall’uso, ma nate così) e vele 'magre' (cioè nate più piatte) abbia senso solo se si vuole o si è capaci di portare la propria barca al massimo delle prestazioni (che sono sempre il frutto di un compromesso, perché le condizioni meteo-marine sono tantissime e ciascuna richiederebbe la sua specifica attrezzatura).
In giro vedo molto spesso barche che navigano con vele regolate 'ad . non dire di alberi storti, inclinati in avanti, ecc. ecc.). In queste circostanze va bene tutto ciò che è possibile apprendere dignitosamente ad un albero, grasso, magro, vecchio, nuovo, tecnologico o tradizionale che sia.
Comunque conoscere la teoria fa sempre bene. Quindi mi accodo a coloro che attendono fiduciosi il parere dell’esperto

Innanzitutto appiattire oltre misura una vela “grassa” cazzando a bestia tutto ciò che è possibile .à solo brutti risultati :. vela, sulle prestazioni e sull’attrezzatura.
Credo poi che distinguere tra vele 'grasse' (cioè non spacciate dall’uso, ma nate così) e vele 'magre' (cioè nate più piatte) abbia senso solo se si vuole o si è capaci di portare la propria barca al massimo delle prestazioni (che sono sempre il frutto di un compromesso, perché le condizioni meteo-marine sono tantissime e ciascuna richiederebbe la sua specifica attrezzatura).
In giro vedo molto spesso barche che navigano con vele regolate 'ad . non dire di alberi storti, inclinati in avanti, ecc. ecc.). In queste circostanze va bene tutto ciò che è possibile apprendere dignitosamente ad un albero, grasso, magro, vecchio, nuovo, tecnologico o tradizionale che sia.
Comunque conoscere la teoria fa sempre bene. Quindi mi accodo a coloro che attendono fiduciosi il parere dell’esperto


