riserva galleggiamento Vaurien
Ciao,
La comunicazione tra cassoni e gavoni può andar bene finché non entra acqua, ma se ne entra tanta crea un grosso problema di stabilità. Immagina che ti entrino 70 litri d' acqua: questo non sarebbe un gran problema di peso, sarebbe equivalente ad imbarcare una terza persona di equipaggio, e il Vaurien sopporta ben altro (anche se in fase di svuotamento l' acqua defluisce più lentamente dalla barca così appesantita).
Ma se questa terza persona di equipaggio in continuazione ti si sposta con irruenza, cioè completamente e rapidamente, dalla parte sbagliata, intendo sottovento se la barca sbanda o a prua se la barca tende ad ingavonarsi, tenere in piedi il Vaurien diventa un' impresa.
Forse così hai capito ancora meglio il suggerimento di aggiungere riserve dalla fine delle sedute allo specchio di poppa, ma anche all' estrema prua. In modo da ridurre la quantità di acqua che ti resta sul fondo dopo una scuffia, e di contenerla più centralmente possibile. Prismi di espanso o salcicciotti, senza paura di forare per fissarli. La barca è una macchina per navigare e divertirsi, non una forma da mantenere più perfetta possibile, secondo canoni estetici discutibili e inappropriati.
E poi scuffiate, scuffiate, scuffiate. Se avete acquaticità, e in condizioni di sicurezza, cercate sempre il limite e poi superatelo. Ogni uscita con vento, almeno una scuffia. Portatevi in tasca un coltello, o meglio delle buone tronchesine, abituatevi a andare dentro la barca rovesciata, a gestire il radddrizzamento non solo nella posizione canonica con la prua al vento ma in tutte le posizioni possibili.
E anche nella conduzione, pian piano provatele tutte: a occhi bendati, senza timone, girati con i piedi in mare e la schiena verso la barca. Giocate.
Buon divertimento.
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