Citazione:Nick ha scritto:
Non mi ricordo l'articolo diBolina cui T riferisci. Potresti fornire il numero? (non oso sperare copia dell'articolo!)
Grazie,
Nicola
cosi' su 2 piedi direi 'totalmente impossibile trovarlo'

ma se non hai fretta te lo cerco.
ho iniziato a strappare le pagine che mi interessano e a mettere nella carta riciclata il resto della rivista, per cui si tratta 'solo' di ripescare quale numero era.
in 2 parole, comunque: per operare in un ambiente dove possono accedere altre persone bisogna proteggere sia se' stessi che gli altri. questo significa lavorare chiudendo la propria barca in un telo che impedisca a fumi, polveri, schegge o qualsiasi sostanza di disperdersi nell'aria ed andare a danneggiare altre persone, siano essere dipendenti del cantiere od altri appassionati che lavorano alla propria imbarcazione; inoltre occorre utilizzare tutti i dpi del caso: occhiali, cuffie, guanti, tuta da lavoro, scarpe antinfortunistiche e quant'altro del caso.
il che, come impazzimento, rende la cosa totalmente impraticabile a chiunque, perche' la gente non si prende nemmeno il disturbo di spendere 5 euro in un buon paio di occhiali per tagliare il prato a casa, figurati diverse centinaia di euro per comprarsi i dpi per lavorare con prodotti chimici *pericolosi*, teli di protezione per non sparare schegge e polvere addosso ad altri e via dicendo.
tuttavia in linea di principio non c'e' proprio nulla di vietato espressamente dalla legge 81/08, salvo, appunto, correre rischi o farne correre ad altri.
dopodiche' possiamo fare tutti i bei discorsi che ci pare, perche' uno a casa propria fa sostanzialmente come meglio crede e quindi chi e' titolare di un cantiere ha tutto il diritto di non farti andare a lavorare a casa sua (visto che sostanzialmente si espone a un buon numero di possibili beghe per prendere 2 soldi, visto che chi ci va a farsi i lavori da se' col fischio che gli paga 'caro' lo spazio che occupa).