Citazione:Luke ha scritto:
aggiungo, se posso, che come sempre i manuali sono cose belle ma poi occorre contestualizzare e adattarsi al mezzo/situazioni.
- vogliamo dire che il 'panfilo' di felix ed un barchino di 8 metri fanno la stessa manovra?
- l'equipaggio è una variabile aleatoria? (rileggo la bibbia dei glenans dove c'è un timoniere, uno che ammaina, quello al calumo, l'altro alla randa, e tutti fanno manovre sincrone e perfette)
Luke... se la 'bibbia' del glenans fosse inopinabile, per manovrare la mia barca ci vorrebbero 15 persone.
Un 8 metri, a mio avviso, si gestisce da soli ottimamente. Anche un 16, ma questa è un'altra storia.
Comunque la risposta alla tua prima domanda è: la teoria è più o meno la stessa perché la propulsione a vela è quella. Ciò che cambia è l'approccio, i tempi, gli abbrivi, eccetera.
Facilmente, chi non ha mai messo piede su una barca da 100 tonnellate, seppur ottimo velista, tende a farsi male o a rischiare di far male gli altri... e lo vedo quotidianamente quando ospito amici più che abili su dimensioni 'umane'.
Tieni presente che una barca pesante, per ancorare a vela, ha un'unica possibilità, soprattutto se in equipaggio ridotto. Gli abbrivi sono infiniti, il ripartire, soprattutto con poco vento, necessità di un pacco di acqua sottovento.
Le virate si fanno scontrando la mezzana e il fiocco a collo fin'oltre il letto del vento.
E provaci ad addugliare in coperta un'ottantina di metri di catena del 12.