Citazione:Yanny ha scritto:
Citazione:magicvela ha scritto:
[quote]Scott ha scritto:
Se la FIV si mettesse seriamente a dire che per avere la tessera va 'dimostrato' di conoscere il regolamento per le gare (in fin dei conti la tessera serve solo per quelle) si ritroverebbero con la metà dei tesserati e a discapito di quello che dicono a Genova, i 20 euri della tessera fanno molto comodo che si paghino.... e poi ce né da parlare ancora ed ancora....
scusa, ma tutto quello che scrivi e' condivisibile come concetto ma totalmente inutile ai fini del sapere le regole o no.
per avere la tessera mi chiedono di dimostrare che so le regole? non c'e' problema, non la prendo e sono già a posto.
sì, perché a me interessano le regate pizza e fichi. oggi mi chiedono la tessera fiv, la patente e l'assicurazione. se la tessera fiv non me la danno più perché diventa 'difficile' prenderla, 3 minuti dopo che la fiv emana la circolare tutte quelle regate diventano senza richiesta di tessera fiv. se la fiv finanzia le regate, i circoli cercheranno un altro sponsor. se la fiv non le finanzia, i circoli sono già a posto.
e la fiv avrà ottenuto di perdere 95 tessere su 100.
se per chiamarla regata ci vuole il riconoscimento della fiv (cosa che non credo, ma non so e nemmeno mi interessa sapere) allora anziché regata del salame del contadino della bassa romagnola si chiamerà veleggiata della domenica per vincere un salame di 60cm. e probabilmente triplicheranno gli iscritti, visto che non dovranno neanche più pagare i 30 euro della tessera. o 20 o 40, non so neanche cosa l'abbia pagata.
non si è mai visto che imporre un esame serva a far imparare niente a nessuno.
abbiamo tutti la patente e abbiamo dato tutti un esame.
prendi 3 persone a caso nel forum e chiedi a quante miglia di distanza deve vedersi la luce di fonda di una barca a motore di 18 metri. oppure chiedi cosa espone una nave condizionata dal proprio pescaggio o quanti razzi a luce rossa deve avere una barca di 14 metri in categoria 'ce a' che naviga a 11 miglia dalla cosa. eppure sono tutte cose che abbiamo studiato a suo tempo, ma che nessuno può ricordarsi.
io ho comprato i cd di ezio fonda sulle regole di regata animate (che sebbene abbiano alcuni errori che segnalerò all'autore man mano che li (ri)trovo) perché leggere un libro è poco chiaro. e poi, comunque, ti scontri con un'infinità di casi che sono da interpretare. pertanto chi prepara l'esame come fa a farti un esame dal quale si capisca oggettivamente se sai tutte le cose più importanti? nella pratica delle cose sarà quasi sempre un'interpretazione di un giudice (o tua o del tuo avversario) a fare testo.
l'unico modo perché la situazione 'sicurezza in regata' cambi (cioè migliori) è mettere nella testa della gente che è importante sapere come ci si comporta, ma le imposizioni coercitive servono sempre a poco.
poi siamo un popolo di gente che in 5 anni non ha ancora imparato in auto ad accendere le luci di giorno, a mettere la freccia quando si esce da una rotatoria e a usare l'auricolare bt quando si telefona: ti stupisci che per 5 regate all'anno uno non si prenda la briga di studiarsi 500 pagine di 'regolamento di regata illustrato'?
sapendo che la situazione non può che essere questa restano solo 3 strade:
1. si fanno solo regate 'serie'. e, chiaramente, si sa esattamente come ci si deve comportare
2. si fanno anche regate della domenica e ci si tiene discosti *per sicurezza* anche quando si sa che si avrebbe ragione
3. si rinuncia e si sta al bar del circolo a bere una cioccolata calda mentre gli altri sono fuori a patire del freddo
Scusa Yanny, non si tratta di regate serie o non serie, le regole se vuoi partecipare ad un gioco bisogna conoscerle, obbligatoriamente. Se non interessa conoscerle.... non bisogna partecipare al gioco, non ci sono altre soluzioni. Naturalmente ci saranno sempre coloro i quali, pur conoscendo le regole, non le rispetteranno ma questo è un'altra storia, si tratta di scorrettezza nel gioco, come si osserva in qualunque disciplina sportiva a tutti i livelli; se così non fosse non ci sarebbero arbitri, squalifiche ed espulsioni.
Nella discussione non si è parlato di esame; dimostrare di conoscere le regole può essere ottenuto anche con un attestato di frequentazione di un corso specifico.
E' certamente vero che aver frequentato un corso non è una condizione sufficiente per conoscere il regolamento ma qui entriamo in un altro campo ancora ossia quello della responsabilità individuale.
Per quanto riguarda un esame, qualunque esso sia patente nautica, scolatico o universitario, è naturale che con il tempo tante cose si dimentichino ma è anche altrettanto vero che i concetti e gli argomenti, se acquisiti con lo studio, rimangono sempre ben chiari in testa e che, in qualunque momento, è sufficiente riprendere il testo in mano che, in poco tempo, siamo in grado di toglierci ogni eventuale dubbio.
Tornando alle regole, certo che se partiamo dal presuposto che siamo in Italia, che siamo un popolo dove le regole valgono quando ci fa piacere, sbagliamo di grosso e non la trovo assolutamente una giustificazione.
Se volessimo fare una comparazione con le regole stradali, non guiderei molto tranquillo sapendo che tanti autisti non conoscono la segaletica dello stop, la regola della precedenza e tante altre regolem e, consegunetemente, anche in regata non si partecipa tranquillamente sapendo che, probabilmente, molti equipaggi delle altre barche potrebbero non conoscere le regole.